Interventi

“Parco del Quinzio, si apra un confronto con i proprietari dell’area”

12 aprile 2021 | 19:21
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“Parco del Quinzio, si apra un confronto con i proprietari dell’area”

Burani e Cangiari: “L’amministrazione deve chiedere loro un atto di responsabilità”

REGGIO EMILIANon c’è pace per le politiche urbanistiche cittadine. All’incredibile situazione di pochi mesi fa in via Francia, in questi giorni si è aggiunta quella creatasi al Parco del Quinzio: situazioni cui si potrebbe associare il verbo reiterare, quasi che le vicende urbanistiche succedutesi in questi mesi, nulla avessero da insegnare.

Ma andiamo con ordine: con il piano particolareggiato di via Francia abbiamo assistito all’emergere di vecchie e superate previsioni urbanistiche, cui sono seguite polemiche da parte della cittadinanza e una forte presa di posizione pubblica degli ambientalisti. Vicenda temporaneamente conclusa con un intervento del vescovo che farebbe pensare a una rinuncia dei diritti edificatori della curia su quell’area verde.

In sostanza una brutta pagina, che ha messo in forte imbarazzo gli attuatori, ha esposto l’amministrazione a forti critiche per non aver saputo neutralizzare per tempo un intervento fuori scala e fuori mercato e ha acceso i riflettori sulla vecchia urbanistica, che tutti vogliono superare, ma che sta avvelenando il dibattito politico, e che rischia di compromettere la nascita di una nuova stagione urbanistica che si vorrebbe più attenta ai temi del territorio e dell’ambiente.

Nel caso del Quinzio le vecchie previsioni porterebbero addirittura a edificare in un’area verde, privata, che però negli anni non essendo mai stata recintata è stata di fatto vissuta da tutti i cittadini come un vero e proprio parco, essendo affiancata a una parte di terreno pubblico effettivamente attrezzato come parco pubblico, con tanto di giochi per i bambini, panchine e cartello comunale. Ecco si “reitera” ancora una volta una situazione generata, come l’altra, dalle vecchie previsioni che a orologeria regalano alla città, ormai a mesi alterni, polemiche pubbliche più che giustificate.

Cancellare quello che oggi è a tutti gli effetti un Parco, incastonato in un quartiere già densamente abitato e utilizzato da decenni dalla popolazione, per far posto a villette di lusso, ci pare una provocazione al buon senso e uno schiaffo ai cittadini che hanno creduto all’avviarsi di una nuova stagione urbanistica. Lo sappiamo, tutto ha avuto origine nel lontano 2011, con la permuta di un’area di proprietà della coop Unieco adiacente al costruendo Core, ceduta all’Arcispedale Santa Maria Nuova in cambio dell’area del Quinzio di proprietà ospedaliera, con la giunta di allora che, per rendere più appetibile l’operazione, mutò il destino dei terreni appena acquisiti dalla Unieco, trasformandoli da servizi in zona residenziale, aumentando in tal modo e di molto il loro valore. Tutti sappiamo della disastrosa vicenda che ha portato la grande cooperativa al fallimento, alla liquidazione dei beni e da ultimo all’acquisizione di quest’area da parte dell’impresa Edilgrisendi.

Nel dipanarsi di questa vicenda sono passati gli anni. Nel frattempo su questi 9mila metri quadrati sono stati realizzati dei campi sportivi, sulla parte pubblica sono stati installati i giochi per bambini e le panchine, tanto che gli uffici comunali hanno assunto la cura e la manutenzione di tutta l’area e non solo della parte pubblica. Una situazione rivelatrice di come gli spazi vissuti come bene comune prescindano dalle carte e dai piani ma in quanto tali vadano tutelati e il modo stesso di fare pianificazione debba mutare profondamente: cosa che oggi spesso significa lottare per modificare i piani precedenti poiché l’epoca del foglio bianco da disegnare ex-novo è terminata.

Gli stessi uffici comunali sono lo specchio di come questa vicenda sia assurda: servizi che erano all’oscuro della titolarità dell’area verde e di cui ne pianificavano lo sfalcio come fosse pubblica. Da tempo andiamo manifestando la assoluta necessità di una diversa organizzazione dei servizi comunali, auspicando un effettivo coordinamento tra gli uffici coinvolti nel governo del territorio: urbanistica, edilizia, mobilità, ambiente e verde. Questi ultimi, occorre dirlo, tenuti in uno stato di debolezza intrinseca, privi di figure professionali essenziali e non in grado di contribuire ad una necessaria ed efficace interlocuzione con gli altri servizi comunali. Una situazione non più tollerabile che deve trovare ascolto e una risposta non più rinviabile.

La cura del verde urbano, le nuove piantumazioni, la manutenzione di parchi e delle alberate stradali reclamano la urgente costituzione di un servizio per il verde, degno di una città come la nostra, dotato di personale qualificato e con alte professionalità, in grado di guidare la normale attività manutentiva del verde cittadino, ma anche di interloquire, collaborare e coordinarsi con tutti gli altri uffici nella gestione del territorio comunale.

Inoltre, in attesa dell’elaborazione del nuovo Pug, chiediamo di conoscere quali altre controverse previsioni urbanistiche giacciano nei cassetti della “vergogna”. E’ assolutamente necessario che si avvii un tavolo tecnico-politico interno all’amministrazione in grado di affrontare i temi legati alle vecchie previsioni urbanistiche, per evitare l’insorgere di situazioni palesemente controverse e ambientalmente inaccettabili.

Esiste una oggettiva responsabilità politica in questa vicenda che ha radici nelle precedenti amministrazioni, ma a cui l’attuale amministrazione deve porre rimedio.

Si deve aprire un confronto con i proprietari dell’area chiedendo loro un atto di responsabilità, ma soprattutto l’azione politica deve prestare la massima attenzione alle richieste dell’opinione pubblica e delle centinaia di cittadini che si stanno mobilitando per fermare questo scempio, e a cui va il nostro appoggio. Ne va della coerenza delle politiche ambientali dell’amministrazione e dell’immagine della città che non merita di essere macchiata da questo vulnus e di conseguenza di essere additata tra i territori meno attenti all’ambiente, alla cura del Verde e al benessere dei propri cittadini.

Paolo Burani, consigliere capogruppo di Immagina Reggio e Duilio Cangiari, co-portavoce di Europa Verde