Continuano i percorsi di orientamento di Cna Education e Ecipar Lavoro

16 aprile 2021 | 12:59
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Continuano i percorsi di orientamento di Cna Education e Ecipar Lavoro

Lunedì alle 15 le aziende Max Maglierie di Reggiolo e Lab.Art di Bagnolo spiegano com’è cambiato il settore dopo la pandemia. Kpi6 parla della ricerca attiva di lavoro attraverso i social media

REGGIO EMILIA – Lunedì 19 aprile, alle 15, on line, sarà in programma un appuntamento per il settore moda del tecnico e professionale, organizzato in collaborazione con Cna Federmoda su personal branding e trend di settore con testimonianze delle imprese Max Maglierie di Donella Lodi e Lab.Art di Alice Cocchi, Ecipar lavoro con Marcella Fiorellini su redazione curriculum vitae e programmi finanziati per la ricerca attiva di lavoro e Silvia Ciampa di KPI6, esperta di social media marketing per la ricerca attiva di lavoro.

Il settore della moda è tra quelli più colpiti dall’emergenza sanitaria. La pandemia ha trasformato il mondo della moda. Prima di tutto sono cambiati i clienti, che sono diventati sempre più esigenti. Per potersi adeguare, il settore ha dovuto cambiare paradigma, mettendo al centro le richieste del cliente. Prima le collezioni venivano progettate per il cliente, ora invece sono i consumatori a indicare la via anche attraverso gli stili di vita e le abitudini che sono profondamente cambiati.

La digitalizzazione dei processi e la centralità della comunicazione e del marketing è il passo fondamentale per ottenere questo risultato: saper comunicare il prodotto e saper vendere oltre a conoscere i nuovi trend del settore e i materiali, prestare massima attenzione alla sostenibilità, saranno le nuove dinamiche di produzione.

C’è anche il ritorno a ritmi di produzione meno frenetici, con più attenzione alla qualità e all’autenticità, alla confezione italiana, alla ricerca e non alla foga spasmodica del fast fashion e al confort dei tessuti.

“E’ errato, oltre che impossibile – spiega Donella Lodi, presidente Cna Federmoda – pensare di riprendere semplicemente da dove ci siamo fermati prima del coronavirus. Basta con gli eccessi, con la mania delle mega produzioni, con la mania di dovere avere nei negozi la produzione invernale a giugno e la produzione estiva a gennaio: è pura follia! La moda deve tornare a seguire il ritmo naturale delle stagioni. In questo gli studenti potrebbero essere avvantaggiati non avendo vissuto “il prima” dal punto di vista produttivo, adattandosi con molta naturalezza ai cambiamenti già in essere, mettendo al centro la loro creatività”.