Maneskin, l’Eurovision censura il brano: “Abbiamo tolto una parolaccia”

17 marzo 2021 | 19:03
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Maneskin, l’Eurovision censura il brano: “Abbiamo tolto una parolaccia”

“Zitti e buoni” che ha vinto il Festival di Sanremo arriverà senza imprecazioni e tagliata, i ragazzi si difendono: “Abbiamo accettato le regole per non farci escludere”

REGGIO EMILIA – «Abbiamo raggiunto questo nostro primo obiettivo dopo una maturazione dovuta ai concerti tenuti in Italia e all’estero, sperimentando tantissimo, studiando ognuno di noi per proprio conto fino a capire che volevamo ottenere molta crudezza nei suoni».

Lo ha deto Victoria De Angelis, bassista dei Måneskin, alla presentazione del nuovo album “Teatro d’ira vol. I” in uscita venerdì 19 marzo.

Dopo la vittoria all’ultimo festival di Sanremo con il brano “Zitti e buoni” già certificato disco d’oro, i Måneskin, il cui nome significa “chiaro di luna” in danese, pubblicano questo album a due anni da “Il ballo della vita”, doppio disco di platino e rappresenteranno l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest.

«Non ci ha fatto piacere cambiare il testo di “Zitti e buoni” per l’Eurovision Song Contest altrimenti ci squalificavano – ha confessato Damiano David, il cantante della band – Abbiamo tolto una parolaccia, rendendoci conto della realtà, perchè siamo ribelli ma non scemi».

«È un modo per farci vedere da un pubblico più ampio e abbiamo tolto la parolaccia perché era previsto nel regolamento», ha aggiunto Victoria.

Scritto interamente dai Måneskin, il nuovo album è stato registrato tutto in presa diretta al Mulino Recording Studio di Acquapendente a Viterbo da cui hanno suonato cinque brani dell’album dal vivo a questa presentazione.

«Noi nasciamo ‘live’ e continueremo a vivere e morire ‘live’ – ha precisato Thomas Raggi, il chitarrista del gruppo – Il pubblico è stata una scuola per noi fino ad ora e continueremo a fare questa musica cercando di divertirci».

“Teatro d’ira vol. I” è il primo volume di un progetto più ampio che si svilupperà nel corso dell’anno e che racconterà in tempo quasi reale gli sviluppi creativi della band insieme alle prossime importanti esperienze.

«Pensiamo di essere un progetto valido anche per l’estero ed è per questo che scriviamo e cantiamo anche in inglese – ha sostenuto Ethan Torchio, il batterista – Abbiamo riportato il ‘live’ all’interno del disco, collocando questa forza molto potente in un contesto, quello del teatro, che nell’immaginario comune viene percepito come elegante e pacato».

Il titolo dell’album “Teatro d’ira vol. I” non è stato scelto a caso dalla band.

«Lo abbiamo scelto per creare un contrasto e far capire che la nostra rabbia e la nostra ira non sono distruttive ma proiettate a cambiare le cose, nel nostro piccolo – ha accennato Damiano – Il teatro è una metafora a rappresentare l’arte, il luogo dove questo impulso potente genera qualcosa di artistico e positivo».

Il disco è tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band, rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni settanta, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione ‘live’ vissuta dal gruppo nel loro primo lungo tour di 70 date fra Italia e Europa.

«Abbiamo fatto brani in italiano e in inglese e siamo soddisfatti, dando una varietà all’interno dell’album e mantenendo un suono scarno e crudo – ha sottolineato Victoria – Siamo una rockband anche se non è nel nostro interesse catalogarci: siamo un gruppo di ragazzi ventenni che suonano questo tipo di musica con strumenti analogici, con le nostre influenze di gruppi rock consacrati, ma facendo la nostra musica».

I Måneskin porteranno la loro incredibile carica dal vivo per la prima volta sui palchi dei più importanti palazzetti italiani, il 14 e 15 dicembre 2021 al Palazzo dello Sport di Roma, 18 e 19 dicembre 2021 e 22 marzo 2022 al Mediolanum Forum di Assago, 20 marzo all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), il 26 marzo al PalaPartenope di Napoli, il 31 marzo al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 3 aprile al Pala Alpitour di Torino, l’8 aprile al PalaFlorio di Bari per chiudere il 23 aprile all’Arena di Verona.

«Non vediamo l’ora che iniziano i ‘live’ – ha confermato Damiano – I nostri coetanei non sono abituati a questo tipo di musica: sono incuriositi e per loro è una novità da scoprire; stiamo scavalcando gli stereotipi di oggi anche se non facciamo il genere in voga oggi».

I Måneskin provengono da X Factor 11 e a marzo 2018 è uscito il singolo “Morirò da Re” (triplo disco di platino), seguito da “Torna a casa” (quintuplo disco di platino) che hanno anticipato l’album “Il ballo della vita” (doppio disco di platino).

«Sempre più ragazzi della nostra età sono più informati, si stanno interessando e aprendo a livello comunicativo e pratico – ha osservato Damiano – Per essere la nostra normalità se ne parla bene. Ci piace questa antitesi: un contrasto che vive nel momento in cui il sipario del teatro si apre e, al posto di uno spettacolo o di un balletto, ci si ritrova catapultati in questa esplosione di energia».

«Parliamo sempre in modo concettuale e la rabbia che proviamo per un motivo o un altro, è un sentimento come tanti altri – ha riflettuto Victoria – Alcune cose sono riferite al nostro passato di quando avevamo 15 anni e ci dicevano che non potevamo fare musica».