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Letta presenta il suo Pd: “Progressista, riformista e radicale. Anima e cacciavite”

14 marzo 2021 | 18:53
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Letta presenta il suo Pd: “Progressista, riformista e radicale. Anima e cacciavite”

Enrico Letta è stato eletto nuovo segretario del Partito democratico

ROMA – “Con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti, proclamiamo Enrico Letta segretario del Partito democratico”. Lo ha detto la presidente del Pd, Valentina Cuppi al termine della votazione dell’Assemblea del partito. Letta ha ringraziato, con un velo di commozione. “Grazie per la fiducia. Siamo chiamati a uno sforzo terribile, ce la metterò tutta”, ha detto.

“Dobbiamo mettere insieme l’anima e il cacciavite e non staccarle mai. Abbiamo bisogno di sapere qual è la vite da girare per mettere insieme valori e cose pratiche”. Letta, parlando all’assemblea del Pd, ringrazia i due punti di riferimento della sua politica, Jacques Delors e Romano Prodi , e delinea le linee guida della sua politica.

“Dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo e avere la radicalità nei comportamenti individuali di ognuno di noi. Io mi oggi mi candido – dice Letta – a nuovo segretario del Pd. Ma so che non vi serve un nuovo segretario, l’ennesimo. Ma vi serve un nuovo Pd. Io scelgo il Pd, perché stavo facendo altre cose. Io ci sono, perché ritengo che questa sfida sia essenziale. Lo è per l’Italia e per l’Europa”.

“La parte della nostra società che ha pagato il prezzo più alto” della pandemia “è quello delle donne: le disuguaglianze sono cresciute, le violenze sono aumentate in modo insopportabile, le opportunità sono calate in tutti i modi. È salita una nuova dipendenza dalle famiglie d’origine”.

“Dobbiamo assumere questo tema come centrale – aggiunge – Su questo abbiamo un problema”. Lo dimostra il modo in cui si è formata “la nostra rappresentanza al governo”. Lo dimostra “lo stesso fatto che sia io qui e non una segretaria. Io mi assumerò fino in fondo la responsabilità“. E per quanto riguarda i diritti sottolinea: “Voglio rilanciare lo ius soli“.

“Io credo nella coalizione. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società”.

“Dobbiamo essere il partito dei giovani. Se non riusciremo a coinvolgere i giovani io avrò fallito il mio obiettivo. Voglio mettere in piedi una Università democratica, mettere insieme tutte le energie e le forze che dobbiamo avere”. “L’altra battaglia da fare è quella per il voto ai più giovani: io sono convinto che il voto debba essere dato ai sedicenni”.

“Noi non dobbiamo essere la ‘Protezione civile’ della politica, cioè il partito che è costretto ad andare al potere perché se no gli altri sbandano. Perché se lo facciamo diventiamo il partito del potere. Si vincono le elezioni – aggiunge- se non si ha paura di andare all’opposizione”.

“Il governo di Mario Draghi è il nostro governo. È la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi”. “Ti ringrazio Nicola per avermi cercato, se avessi dovuto scegliere una persona alla quale succedere, quello sei tu. E’ un onore. Abbiamo un carattere abbastanza simile”.

“E’ l’anno piu’ buio della nostra storia repubblicana, è il peggiore anno della nostra storia repubblicana. Centomila morti. È scesa la speranza di vita. Gli anziani soli, lo smarrimento”.

Prosegue Letta: “Noi siamo vicini alla liberazione. Sappiamo che fino all’estate ci aspetteranno nuovi lutti e sofferenze. Ma siamo di fronte a uno sforzo finale e speriamo che la liberazione che avverrà, avverrà grazie alla scienza, al vaccino e alla cooperazione tra paese, ricercatori e istituzioni”.

“La caduta dalla pandemia avrà’ lo stesso effetto che ebbe per me e per la mia generazione la caduta del muro di Berlino. E quando cadrà la pandemia, deve essere festa come fu allora”.

“Lascio tutti gli incarichi che ho avuto fino ad adesso con retribuzione perché ritengo ci debba essere una trasparenza e una nettezza totale. Mantengo sono la presidenza della fondazione Jacques Delors, non retribuita”.

L’assemblea ha votato Walter Verini Tesoriere nazionale del Partito Democratico con 775 voti favorevoli, 4 contrari, 23 astenuti (fonte Dire).