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“Le scuole devono riaprire tutte e subito”

22 marzo 2021 | 18:58
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“Le scuole devono riaprire tutte e subito”

Elena Bragazzi: “Adesso basta la pazienza è finita:faremo sentire la nostra voce venerdi 26 marzo in Piazza Prampolini”

REGGIO EMILIA E’ una grave scorrettezza quella che si è ripetuta a inizio marzo verso gli alunni e gli studenti di ogni ordine e grado, direi proprio un’offesa nei loro confronti e anche degli insegnanti e operatori scolastici che dalla ripresa dell’anno scolastico hanno vissuto e lavorato nelle aule scolastiche ( a volte in un clima molto teso e.. freddo ..a causa delle finestre aperte) con l’imperativo di evitare la diffusione di contagi da covid dentro gli ambienti scolastici.

I piu’ maltrattati sono stati i ragazzi delle superiori che avranno fatto 2 mesi di frequenza in classe quest’anno. Il disagio per loro è diventato insostenibile: chi ha voglia di studiare si deprime, chi non ne aveva voglia ha trovato un’occasione buona per evadere. Chi è stanco di studiare solo, chi ha paura delle interrogazioni on line, che non sa cosa scegliere all’universita’, chi non riesce piu’ a stare attento…

Oltretutto in un eta’ in cui per stare bene ti devi cominiciare a staccare dai genitori e devi affrontare le prime autonomie e invece ti ritrovi solo, davanti al pc, e insieme solo ai tuoi genitori magari presi da mille altri problemi… perche’ sono in smart working, perche’ sono in cassa integrazione, perche’ sono disouccuati.. ecc.. Tante occasioni di apprendimento sul campo sono andate perse e questo è grave soprattutto per chi si vuole costruire delle occasioni concrete prima di buttarsi alla ricerca di un lavoro dopo il diploma.  Immagino che anche gli studenti universitari abbiano vissuto la stessa triste situazione, ed è altrettanto grave.

Anche i bambini iscritti ai nidi e alle materne hanno perso i primi passi nella vita di relazione fuori dalla famiglia, i bambini delle elementari hanno perso socialita’ e apprendimenti basilari e quelli delle medie perdono occasioni di apprendimento e di relazione dentro la scuola con i gruppi dei pari.

Insomma tutti hanno perso qualcosa di un’epoca della vita che ognuno di noi, di solito, ricorda come un periodo fondamentale della propria vita: quello in cui con lo zaino in spalla entravi in un mondo tuo dove imparavi soprattutto a vivere con gli altri, a volte con paura altre volte con gioia.

Siamo stati riportati a uno scenario drammatico come se in un anno non ci fosse stata nessuna organizzazione da parte della scuola o educazione da parte di famiglie e alunni. Non ho mai creduto che le scuole siano luoghi ad alto rischio per il contagio e vedere nei mesi scorsi in giro immagini di assembramenti fuori dagli stadi o fuori dai locali mi è sembrata una grandissima offesa nei confronti dei bambini e dei ragazzi. E non è colpa dei bambini o dei ragazzi o degli insegnanti se le scuole hanno spazi insufficienti o se i mezzi di trasporto sono insufficienti

No, cosi non va’ cari governanti: non vedo chiarezza rispetto ai casi che riguardano l’incidenza della frequenza scolastica sul numero dei contagi, non ho mai creduto che non riaprire le scuole a maggio 2020 sia stato un atto sensato e obbligato..avete tentennato e fatto confusione e seminato incertezze fino alla riapertura dell’anno scolastico e adesso, ancora una volta, le scuole sono diventati luoghi da chiudere, e non da continuare a salvaguardare perche’ si attribuisce all’istruzione e all’educazione un valore primario sancito da leggi dello Stato.

Fa male constatare che ci siamo ricaduti addirittura per volonta’ della nostra Regione, che prima dice di aver fatto ogni sforzo per garantire le lezioni in presenza per tutti e poi decide di chiudere in 2 giorni le scuole perche’ si ritiene ancora che chiudere sia l’unica soluzione.

Sono anche convinta che il nostro dispiacere e la nostra rabbia, come genitori, dipenda dal fatto che consideriamo la scuola, tutta la scuola, un luogo di crescita per i nostri figli e non un parcheggio anche se non capisco cosa ci voglia a capire il disagio di una madre che deve lavorare in smart working con 2 figli a casa in DAD in un appartamento con 3 stanze. Non so se lo sapete ma non siamo tutti uguali.. c’è chi vive in 3 in una villetta a tre piani con giardino e chi in 4 in un appartamento di 80 metri quadri..ci sono delle differenze che oltre tutto si amplificheranno nei prossimi anni anche a causa di questo disinvestimento sulla scuola.

E’ vergognoso che si pensi di risolvere con i bonus e lo smart working, l’assenza di supporto alla genitorialita’ e l’assenza di una scuola normale, in presenza, facendo finta di niente. Un grazie enorme da parte mia va’ a tutti gli insegnati che in questi giorni si stanno dedicando alla DAD con un impegno e una pazienza che fanno sentire ancora di piu’ quanto è importante la loro presenza per i nostri figli.

Adesso basta la pazienza è finita:faremo sentire la nostra voce venerdi 26 marzo in Piazza Prampolini perche’ le scuole devono riaprire tutte e subito.

Elena Bragazzi