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Dolci tipici di carnevale: storia, origini e preparazione delle chiacchiere

3 marzo 2021 | 16:26
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Dolci tipici di carnevale: storia, origini e preparazione delle chiacchiere

REGGIO EMILIA – Con l’arrivo di febbraio si fa strada anche quell’atmosfera di festa tipica del Carnevale, durante la quale, in tempi ordinari, si organizzano sfilate di carri e manifestazioni molto sentite dalle comunità locali. Carnevale vuol dire però anche dolci caratteristici del periodo, oltre alle classiche castagnole, il più conosciuto è senz’altro la chiacchiera.

Storia e origini delle chiacchiere
La prima cosa da dire in merito alle chiacchiere è che si tratta di un prodotto il cui nome cambia in base alla regione italiana: frappe, cenci, bugie, sfrappole, galani, sono davvero innumerevoli i termini con cui ci si riferisce a questo dolce tipico di carnevale.
L’origine del loro nome più comune risale al diciannovesimo secolo, quando la regina Margherita di Savoia chiese al famoso pizzaiolo Raffaele Esposito un dolce da gustare insieme alle amiche tra una chiacchiera e l’altra; tuttavia la nascita della ricetta viene attribuita addirittura all’epoca romana: durante il periodo di carnevale, infatti, si usava preparare dei dolci fritti a base di farina e uova, chiamati frictilia e realizzati in grandi quantità per durare per tutto il periodo di Quaresima. Questa tradizione si è estesa in tutta Italia ed ogni regione ha adottato le proprie variantinelle ricette e, come già detto, nei nomi.

Preparazione
Vediamo adesso la preparazione delle chiacchiere al forno, una delle molte varianti di questo famosissimo dolce. La ricetta delle frappe non è particolarmente complicata ma richiede un po’ di tempo; se non si riesce a dedicarsi alla loro realizzazione è possibile acquistarle assieme agli altri dolci tipici di carnevale anche quando si fa la spesa online, dato che alcuni servizi offrono un assortimento di pasticceria fresca di ottima qualità.

Per ottenere circa 40 chiacchiere occorrono 500 grammi di farina di tipo 00, 70 grammi di zucchero, 50 grammi di burro a temperatura ambiente, 30 grammi di grappa, 3 uova, 6 grammi di lievito in polvere per dolci, un baccello di vaniglia, un tuorlo, del sale fino, dell’olio di semi di arachide per friggere e dello zucchero a velo per guarnire alla fine.

Prendete una ciotola di dimensioni medio-grandi e disponetevi la farina mescolata con lo zucchero e un pizzico di sale, create poi un foro centrale in cui mettere le uova, il burro, il baccello di vaniglia e la grappa e mescolate il tutto con una forchetta partendo dal centro. Continuate ad amalgamare fin quando non otterrete un composto corposo ma malleabile, al quale dovrete dare forma sferica; avvolgetelo poi in una pellicola e lasciatelo riposare venti minuti. A questo punto dividete la pasta in porzioni da 150 grammi circa che andranno stese, infarinate, ripiegate su loro stesse e stese di nuovo; tagliatele poi con una rotella a taglio smerlato. Ora basterà che immergiate le singole chiacchiere nell’olio portato a ebollizione in una padella finché non raggiungono la doratura, fatele scolare su carta assorbente e guarnitele con lo zucchero a velo setacciato quando sono fredde.