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Covid, sono 23.839 i casi e 380 i morti in Italia

27 marzo 2021 | 19:17
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Covid, sono 23.839 i casi e 380 i morti in Italia

Tasso di positività in lieve calo. Speranza: “Campagna vaccinazioni è la priorità del Paese”. Figliuolo: “Fare di più insieme”

REGGIO EMILIA – Sono 23.839 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale di 3.512.453. Ieri erano stati 23.987. Secondo i dati del ministero della Salute, sono invece 380 le vittime in un giorno (457 ieri), per un totale dall’inizio della pandemia di 107.636. Effettuati, sempre in 24 ore, 357.154 i tamponi molecolari e antigenici. Ieri i test erano stati 354.952. Il tasso di positività scende al 6,6%, in leggero calo rispetto a ieri quanto era al 6,8%.

Sono 3.635 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 7 più di ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 264 (ieri erano stati 288). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.621 persone, in aumento di 149 unità rispetto a ieri.

La campagna di vaccinazione anti Covid è ” la priorità del Paese”, scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Facebook, in occasione della visita ai Carabinieri dei Nas di Latina.

“Questa mattina a Latina ho ringraziato i Carabinieri Nas – Nucleo Tutela della Salute – che nei giorni scorsi sono prontamente intervenuti con i controlli sugli stoccaggi dei vaccini. La campagna vaccinale – scrive – è la priorità del Paese. Siamo a 250mila iniezioni in 24 ore e dobbiamo fare ogni sforzo per arrivare a mezzo milione di somministrazioni. Lavorando uniti ce la faremo”.

Secondo il commissario nazionale per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo,
l’arrivo “imminente” di un quantitativo “importante” di vaccini rappresenta “la premessa di un cambio di passo effettivo” della campagna vaccinale, “sempre nel rispetto delle priorità fissate dal governo”. L’obiettivo è arrivare “rapidamente ad un’omogeneità di risultati a livello nazionale e nessuno rimanga indietro”. Figliuolo ha anche ribadito che il ritmo giornaliero delle vaccinazioni si sta assestando su 250mila al giorno.

“Oggi abbiamo sul piatto 11 milioni di dosi – ha aggiunto – ovviamente si stanno somministrando e di questo sono contento, abbiamo superato ottime percentuali, l’altro ieri 245 mila. Sono dati da consolidare, ieri 237 mila, ma probabilmente supereremo le 240 mila. Quindi siamo allineati al piano”. “Raddoppiare le vaccinazioni in Sicilia” per “arrivare intorno a 50mila dosi al giorno” con “nuovi hub e nuovi punti di vaccinazione”, attuando “una strategia che prevede la capillarizzazione per andare a trovare e vaccinare anche nelle zone più impervie, oltre ai grandi hub nelle città come Messina”, ha aggiunto.

“L’obiettivo è fare cose pratiche, migliorare insieme, cercare la concordia e ciò che unisce per migliorare – ha detto Figliuolo -. Nessuno deve dire di sentirsi defraudato , questo è stato l’inizio ottimale, adesso si deve fare di più e insieme”.

Superate, intanto, le nove milioni di dosi di vaccino anti Covid somministrate in Italia. In base ai dati del sito del governo aggiornati a questa mattina, sono state somministrate 9.017.095 dosi, mentre sono 2.862.386 gli italiani che sono vaccinati anche con il richiamo. Alle regioni sono state distribuite complessivamente 10.968.780 dosi: 7.668.180 di Pfizer Biontech, 826.600 di Moderna, 2.474.000 di Astrazeneca.

Di queste quasi 11 milioni di dosi consegnate, ne sono state somministrate l’82,2% di media in Italia, con la provincia autonoma di Bolzano che è sopra il 90% (91%) e cinque regioni – Basilicata, Calabria, Liguria, Marche e Sardegna – che sono sotto l’80%. Dalle tabelle del governo emerge inoltre che quasi tre milioni di dosi (2.948.102) sono state inoculate agli operatori sanitari e sociosanitari, 477.539 al personale non sanitario, 538.189 agli ospiti delle Rsa, 2.835.687 agli over 80, 219.691 alle forze armate e di polizia, 909.533 al personale scolastico e oltre un milione (1.088.354) ad altre categorie.

E si stringono i tempi sulle nuove misure sui vaccini, a partire dall’obbligo per il personale sanitario che finora ha rifiutato l’immunizzazione e dal cosiddetto scudo per chi somministra le dosi. Le nuove misure dovrebbero rientrare nel prossimo decreto Covid, allo studio del governo e sul quale è atteso il confronto in Consiglio dei ministri ad inizio settimana. L’obbligo sarebbe limitato al personale a diretto contatto con i pazienti, ed è forte dell’ancoraggio giuridico delle pronunce della Consulta in materia. Con lo “scudo”, si intende tutelare dai processi chi somministra i vaccini, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave, sul punto c’è però il nodo dell’eventuale iscrizione nel registro degli indagati, da parte delle procure, come atto dovuto.