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Consiglio comunale, Vinci: “Atti indirizzo restano lettera morta”

1 marzo 2021 | 18:44
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Consiglio comunale, Vinci: “Atti indirizzo restano lettera morta”

Il presidente della Commissione garanzia presenta un esposto al prefetto

REGGIO EMILIA – In Comune a Reggio Emilia i documenti di indirizzo approvati in Consiglio comunale restano “lettera morta”, perche’ sindaco e Giunta non danno riscontro su quali siano stati recepiti e attuati e quali no. E’ quanto afferma il presidente della commissione di Garanzia Gianluca Vinci, ora esponente di Fdi, nella relazione annuale che fotografa l’attivita’ del 2020 in sala del Tricolore, presentata nella seduta odierna dell’assemblea cittadina.

Un documento che Vinci inviera’ ora al Prefetto “perche’ possa attivarsi per ripristinare il corretto funzionamento dell’amministrazione comunale e tutelare le prerogative del Consiglio inteso come organo collegiale”. Sindaco e Giunta, sottolinea infatti il parlamentare, “non hanno mai fornito, in oltre un anno, alcun riscontro alle richieste della commissione di essere portata a conoscenza degli atti di indirizzo recepiti ed eseguiti con l’indicazione delle relative eventuali motivazioni. Un fatto gravissimo”.

In pratica, sostiene Vinci, “si parla senza essere ascoltati, questo al di la’ del colore politico degli atti approvati dal Consiglio”. Quindi, afferma il presidente della commissione di Garanzia, “e’ urgente una presa d’atto da parte di tutto il Consiglio di questa situazione che sta portando ad una mortificazione del proprio operato su tutto cio’ che non e’ ‘vitale’ per il sindaco e la Giunta, ovvero quanto non riguarda le delibere”. La “macchina comunale” migliora invece i tempi di risposta a interrogazioni e accessi agli atti.

“Forse anche a causa della pandemia che ha fatto sensibilmente diminuire l’attivita’ ispettiva dei singoli consiglieri – si legge nella relazione – l’amministrazione, salvo pochi casi, ha correttamente adempiuto in merito alle richieste di accesso agli atti e c’e’ un andamento positivo anche in merito alle risposte alle interrogazioni (a risposta scritta)”, grazie anche alla disponibilita’ dei consiglieri a trasformarle in interpellanze (a risposta orale in Consiglio) semplificando il lavoro degli uffici.

Questo ha portato “per la prima volta da quando ho memoria, ad un quasi allineamento con i tempi previsti dalle norme per la risposta, fatti sempre salvi singoli ritardi che non rappresentano piu’ pero’, come nel passato, una prassi”. Vinci sottolinea infine che le sedute svolte in video collegamento di Consiglio e commissioni “stanno influenzando il corretto esercizio dell’attivita’ politica non consentendo un pieno dibattito tra le forze politiche, fatto anche di interlocuzione tra i singoli consiglieri, rimanendo invece cosi’ tutta l’attivita’ imbrigliata all’interno di una asettica trattazione online”.

Cosa che allunga i tempi e non migliora la produttivita’ per cui, conclude Vinci, “ci si permette in questa sede di far presente l’urgenza di ritornare al piu’ presto allo svolgimento delle sedute di Consiglio e commissioni interamente in presenza”.