Vendeva farmaci anti Covid, denunciato erborista cinese

2 febbraio 2021 | 09:38
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Vendeva farmaci anti Covid, denunciato erborista cinese

Nuovi guai per un 60enne: perquisiti la sua casa e il suo negozio in centro storico

REGGIO EMILIA – Era finito nei guai lo scorso mese di dicembre quando i carabinieri del Nucleo antisofisticazione sanitaria di Parma lo avevano sorpreso a vendere medicinali senza abilitazione e senza le previste autorizzazioni. Sugli scaffali del negozio erano stati trovati diversi farmaci: dalla pillola del giorno dopo agli antistaminici, dagli psicofarmaci ai regolatori cardiaci. Sulle confezioni erano riportati i principi attivi e le indicazioni terapeutiche.

Il 60enne, che era stato denunciato per esercizio abusivo della professione di farmacista, ora è finito nuovamente nei guai. Ieri infatti i carabinieri del Nas di Parma, insieme ai colleghi del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Reggio Emilia, continuando le indagini sul conto del 60enne hanno perquisito la sua erboristeria nel centro di Reggio Emilia e la sua abitazione.

Il 60enne è stato di nuovo denunciato per esercizio abusivo della professione sanitaria di farmacista in assenza del previsto titolo abilitativo e detenuto per la vendita medicinali privi di A.I.C. (autorizzazione all’immissione in commercio).

Gli sono state sequestrate confezioni di farmaci di provenienza cinese: 7 scatole – contenenti ciascuna 24 pillole – di antinfluenzali utilizzate dalla comunità cinese per la cura dei sintomi del covid-19; 5 bustine – contenenti ciascuna 13 gr. di granuli – per la cura di raffreddore e patologie influenzali; 4 confezioni – contenenti tubetti di crema da 7 gr – per la cura delle malattie fungine; 2 confezioni – contenenti 10 fiale da 2 ml – di antibatterico; una confezione – contenente 10 pillole – di paracetamolo per la cura di patologie influenzali e stati febbrili.

Sono state trovate e sequestrate anche 840 confezioni di integratori alimentari di provenienza cinese (estratti di varie piante) privi della prescritta registrazione presso il ministero della salute. Per tale violazione è stata contestata e comminata una sanzione per euro 6.600. Il valore complessivo dei farmaci sequestrati è pari a 400 euro e degli integratori a 12mila euro.