Le imprese reggono il Covid: ma il lavoro è in ginocchio

18 febbraio 2021 | 16:00
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Le imprese reggono il Covid: ma il lavoro è in ginocchio

Il report della Camera di Commercio: cassaintegrazione senza precedenti con 36,7 milioni di ore autorizzate l’anno scorso

REGGIO EMILIA – Da un anno di tempesta covid la provincia di Reggio Emilia e’ uscita meglio di altre e la situazione e’ ora “cristallizzata”. Ma con alcuni nodi pesanti che verranno al pettine nei prossimi giorni, relativi alla crisi del lavoro (oggi tenuta a bada dal blocco dei licenziamenti) e alle nuove fragilita’ sociali che la pandemia ha fatto emergere.

E’ il quadro delineato nel rapporto su “economia e coesione sociale” del territorio, curato da nove anni dalla Camera di commercio. Sul fronte economico, nello specifico, i numeri sono migliori rispetto a quanto previsto in estate, ma anche la ripresa risulta sotto le aspettative. Nel 2020 il “valore aggiunto” del sistema economico provinciale ha segnato un -9% con un rimbalzo sul 2021 stimato non oltre il 5%. Per le aziende il fatturato ha avuto cali fino al 14% e il motore dell’economia reggiana, l’export, ha rallentato i giri perdendo il 13% e dovrebbe recuperare quest’anno solo l’8,4%.

Nonostante questo il numero complessivo delle imprese reggiane e’ calato solo dello 0,2% e il numero dei fallimenti (39) e’ quasi dimezzato rispetto ai 68 del 2019. Il fronte caldo, come da tempo segnalano le forze sindacali, resta pero’ quello dell’occupazione. Negli ultimi tre mesi del 2020 il totale degli occupati e’ sceso di 4.773 unita’ e gli inattivi, quelli che il lavoro neanche lo cercano piu’, sono aumentati di 7.253 (su 50.000 persone disoccupate complessive). E’ inoltre boom di cassa integrazione, con 36,7 milioni di ore autorizzate l’anno scorso, a fronte dei due milioni dell’anno prima.

“Nonostante l’incremento contenuto del tasso di disoccupazione (passato dal 4 al 4,3%, ndr) e’ evidente che la pandemia ha determinato condizioni di fragilita’ lavorativa che dovranno essere presidiate con azioni e analisi adeguate”, spiega il sociologo Gino Mazzoli, curatore del rapporto. Nel frattempo il reddito delle famiglie reggiane, che cresceva da sette anni, ha registrato una battuta d’arresto del 2,3% e si e’ ampliata la fascia dei richiedenti dei buoni spesa del Governo, il 64% dei quali era sconosciuto ai servizi sociali dei Comuni.

A Reggio e Correggio, dove la richiesta e’ stata piu’ alta, questa percentuale raggiunge l’80%. A Castelnovo Monti il 72% di chi ha fatto domanda e’ straniero. Infine il rapporto, sulla base dei dati dell’epidemia, riconosce la solidita’ del sistema sanitario reggiano. I contagiati, 29.000 nelle due ondate, collocano Reggio ai vertici delle classifiche, ma il numero dei decessi, ad oggi poco piu’ di 1.000, e’ inferiore rispetto ad altri territori.

“Vuol dire – dice Mazzoli – che il sistema territoriale e’ riuscito a intervenire rapidamente per tracciare i positivi e assicurare loro le cure”. Un pensiero alle vittime e un ringraziamento ai sanitari e’ arrivato da Stefano Landi, commissario della Camera di commercio. Il sindaco Luca Vecchi parla di “una straordinaria tenuta del sistema Reggio, dalle istituzioni ai corpi intermedi ai cittadini” e guarda gia’ oltre, come il presidente della Provincia Giorgio Zanni, “alla ripartenza quando i vaccini saranno completati, un tema su cui stiamo gia’ lavorando”.