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Governo, Draghi accetta l’incarico con riserva: lungo colloquio con Conte a Palazzo Chigi

3 febbraio 2021 | 19:39
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Governo, Draghi accetta l’incarico con riserva: lungo colloquio con Conte a Palazzo Chigi

Le prime parole del premier incaricato: “Vincere la pandemia e rilanciare il Paese sono le sfide abbiamo di fronte, cosi’ come l’utilizzo delle risorse europee avendo uno sguardo alle giovani generazioni”

ROMA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Mario Draghi l’incarico di formare il governo. L’ex presidente della Bce ha accettatto con riserva e domani avvierà le consultazioni con i partiti politici per la creazione del nuovo esecutivo.

Il presidente incaricato ha svolto nel pomeriggio gli incontri di rito con i presidente di Camera e Senato, oltre ad un lungo colloquio con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Stando a quanto appreso dall’agenzia Dire, per l’ormai ex presidente del consiglio potrebbe esserci un ruolo di rilievo nell’esecutivo Draghi.

Il premier incaricato, infatti, dovrà subito cercare una convergenza tra i partiti per avere una maggioranza in parlamento. Al momento, solo il blocco centrista si è espresso per un sostegno pieno, mentre le altre forze politiche sono divise. Il Partito Democratico prova a rinsaldare l’alleanza con M5s e Leu, e l’ingresso dell’ex premier nel nuovo esecutivo sarebbe funzionale a garantire la compattezza di giallorossi. Spaccato il centrodestra, con la Lega che cerca una mediazione tra l’apertura di Forza Italia e il no di Giorgia Meloni.

Draghi: “Ora consultazioni, fiducioso che emerga unità”
“Con grande rispetto mi rivolgero’ al parlamento, espressione della sovranita’ popolare. Sciogliero’ la riserva al termine delle consultazioni” ma “sono fiducioso che emerga unità”. Con queste parole il premier incaricato Mario Draghi annuncia di aver accettato con riserva l’incarico di formare un governo conferitogli dal presidente Mattarella.

“E’ un momento difficile – aggiunge Draghi – il presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria coi suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull’economia, sulla società. La consapevolezza dell’emergenza richiede risposte all’altezza della situazione ed e’ con questa speranza e questo impegno che rispondo positivamente all’appello del presidente della Repubblica”.

“Vincere la pandemia e rilanciare il Paese sono le sfide abbiamo di fronte, cosi’ come l’utilizzo delle risorse europee avendo uno sguardo alle giovani generazioni. Con grande rispetto- annuncia- mi rivolgero’ al Parlamento, espressione della volonta’ popolare e sono fiducioso che dal confronto con i partiti e il dialogo con le forze sociali emerga unita’ e con essa la capacita’ di dare una risposta all’appello del Presidente della Repubblica. Sciogliero’ la riserva al termine delle consultazioni”.

M5S e Leu verso il no, Pd aspetta e centrodestra spaccato
Netta chiusura da parte del Movimento 5 Stelle, che ha subito ribadito la sua posizione contraria ad un governo che non sia “politico” e “guidato da Giuseppe Conte”. L’uscita di Emilio Carelli di ieri pomeriggio, però, potrebbe aprire la strada ad una pattuglia di parlamentari pentastellati disposti a votare la fiducia all’ex presidente della Bce. La posizione espressa da Crimi ai parlamentari è comunque netta: “Renzi voleva spaccarci, non diamogli questa soddisfazione.

Il Partito Democratico vuole provare a salvare la nuova alleanza di centrosinistra e lancia un appello a M5s e Leu, invitando gli ex alleati ad una riunione congiunta. Per Franceschini è necessario restare uniti ed evitare “che le chiavi per accendere o spegnere il motore siano in mano alla destra, che avrebbe l’ultima parola per decidere quando andare a votare”. Sulla stessa linea il vicesegretario Orlando che, dopo aver più volte ripetuto che il Pd non voterà un esecutivo insieme alle forze sovraniste, chiarisce che “decideremo anche in base alle scelte degli altri partiti”.

Sono invece già schierati per il sì i ‘cespugli’ di centro e centrodestra, da Matteo Renzi a Carlo Calenda, dall’Udc a Cambiamo! di Giovanni Toti, passando per per +Europa di Emma Bonino. Verso il no Liberi e Uguali che vuole aspettare di “sentire le parole di Draghi”, ma ammette che votare la fiducia all’ex presidente della Bce “è molto difficile“.

Spaccato il centrodestra: Forza Italia sembra pronta a rispondere positivamente all’appello di Mattarella mentre la chiusura da parte di Giorgia Meloni sembra totale. Prova a tenere unita la coalizione Matteo Salvini, che propone un sì all’esecutivo Draghi con una condizione: esecutivo a tempo ed elezioni a giugno (fonte Dire).