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Caso Palamara-Mescolini, il Pd: “Privi di fondamento i chiarimenti richiesti a Vecchi da Eboli”

20 febbraio 2021 | 18:50
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Caso Palamara-Mescolini, il Pd: “Privi di fondamento i chiarimenti richiesti a Vecchi da Eboli”

Venturini, Cattani e Cantergiani: “Respingiamo il replicarsi di un metodo di delegittimazione, che potremmo definire il “metodo Bibbiano”, basato su processi di piazza, quando non ci sono né sentenze, né lo stesso sindaco risulta indagato”

REGGIO EMILIA – “Il Partito Democratico, come sempre, rispetta l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, compresi i procedimenti e le relazioni al suo interno, come le vicende relative al procedimento che riguarda il Procuratore Mescolini e l’esposto delle quattro sostitute procuratrici”.

Lo scrivono Gigliola Venturini, segretaria provinciale del Partito Democratico, Luca Cattani, segretario Unione Comunale PD Reggio Emilia e Gianluca Cantergiani, capogruppo PD in consiglio comunale che replicano alle richieste di chiarimenti e dimissioni da parte del portavoce di Fdi, Marco Eboli, nei confronti del sindaco Luca Vecchi relativamente alla vicenda Palamara-Mescolini.

Aggiungono i tre esponenti Dem: “Aspetti, questi, che non hanno nulla a che vedere con la legittimazione degli organi democraticamente eletti nel Comune di Reggio Emilia e in Regione Emilia Romagna. Peraltro, né i partiti, né le istituzioni locali sono tenuti a conoscere e tanto meno a commentare la dialettica interna di un organo inquirente. Ne consegue che sono prive di fondamento le richieste di chiarimento rivolte da Marco Eboli al sindaco Luca Vecchi”.

I tre respingono “il replicarsi di un metodo di delegittimazione, che potremmo definire il “metodo Bibbiano”, basato su processi di piazza, quando non ci sono né sentenze, né lo stesso sindaco risulta indagato. Qui per noi, ancora una volta, sta la differenza tra garantisti e giustizialisti”.

Concludono Venturini, Cattani e Cantergiani: “Del resto la città e la provincia questi metodi li conoscono bene e sanno a quali gravissimi danni possono portare. Se Reggio Emilia deve diventare il laboratorio nazionale nel quale riproporre metodi di propaganda politica, tipici della destra, basati sulla calunnia e la disinformazione, e da qui far discendere attacchi alla stabilità delle istituzioni, si sappia che reagiremo con tutti gli strumenti che la democrazia consente. E se qualcuno si sente turbato, sappia che noi siamo indignati, e con noi tantissimi”.