Furti con spaccata nei negozi, blitz all’alba: otto arresti

15 dicembre 2020 | 08:09
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Il sodalizio criminale era composto da 18 persone: quasi la metà donne. Sono tutti nomadi di etnia sinti. Quattro di loro percepiscono il reddito di cittadinanza

REGGIO EMILIA – Otto persone sono state arrestate, sei sottoposte a obbligo di dimora e due alla presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria nell’ambito dell’operazione Ariete messa in campo dai carabinieri di Reggio Emilia, con l’ausilio dei colleghi di Modena, Parma, del 5° Reggimento Mobile Emilia Romagna, del 13° Nucleo Elicotteri di Forlì. Sono tutti nomadi di etnia sinti. In quattro percepiscono il reddito di cittadinanza.

Secondo le accuse il sodalizio criminale avrebbe tracciato una vera e propria mappa di terrore nei confronti di decine di commercianti che, da diversi mesi, subivano ingenti danni patrimoniali (stimati nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro) per i furti subiti con il metodo della cosiddetta spaccata attuata utilizzando autovetture come arieti o tombini in ghisa e mazze per infrangere le vetrate dei negozi (vedasi video allegati).

Una vasta operazione che ha visto i carabinieri operare oltre venti perquisizioni nei campi nomadi reggiani e modenesi. Un’organizzazione criminale ben strutturata ed organizzata, responsabile di decine di colpi, la cui metà era costituita da donne che avevano tra i compiti principali quelli di intestarsi fittiziamente le autovetture utilizzate per le scorribande furtive e fornire sostegno logistico alla banda.

I furti avvenivano con una metodica standard: i malviventi utilizzando autovetture come arieti, tombini in ghisa o mazze infrangevano le vetrate dei negozi arraffando in pochi minuti refurtiva per svariate migliaia di euro.

furti

Reggio Emilia, Parma e Modena le province emiliane oggetto dalle incursioni degli appartenenti al sodalizio criminale con base operativa e logistica tra le provincie di Reggio Emilia e Modena che spaziavano in lungo e largo nelle province emiliane colpendo tabaccherie, bar, supermercati, negozi di abbigliamento che raggiungevano con autovetture fittiziamente intestati utilizzate alcune delle quali utilizzate come dei veri e propri arieti per sfondare le vetrate dell’attività commerciali depredate.

Tutti gli arrestati sono residenti tra le Provincie di Reggio Emilia e Modena. I quattro arrestati sono i due fratelli Nadir De Barre, 34 anni, e Daimon De Barre, 31, Emanuele Cavazza, 36, Johnny Esposti, 35. Agli arresti domiciliari Mois Esposti, 20 anni, Tiberio Truzzi, 23, Jacopo Truzzi, 21, Devis Lucchesi, 25. Per tutti l’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata a realizzare una pluralità di delitti di furto ai danni di esercizi commerciali e di altri reati contro il patrimonio, avendo costituito e partecipato a un sodalizio criminale di cui costituivano dotazione organica vetture usate come ariete o come auto staffetta per l’esecuzione die singoli furti, strumenti da scasso (esempio grosso flessibile da cantiere e arnesi da sfondamento), schede telefoniche fittizie intestate a soggetti inesistenti.

Nel corso delle indagini è stata acclarata la responsabilità del sodalizio in ordine ai seguenti ventiquattro furti compiuti tra le province di Reggio Emilia, Modena e Parma, che hanno comportato. tra refurtiva asportata e ingenti danni strutturali, un danno patrimoniale quantificato nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato molto materiale di dubbia provenienza al vaglio degli inquirenti. Valore del bottino stimato in circa 100.000 euro con danni complessivi agli esercizi commerciali e alle strutture in generale per oltre 200.000. Ora le indagini proseguono con i carabinieri del Nucleo Operativo di Guastalla che vogliono ripercorrere non solo ulteriori le tappe delittuose di questi malviventi che imperversavano nell’intera Emilia Romagna ma anche per risalire ad eventuali ulteriori complici di quella che è una banda ben struttura ed organizzata che si avvaleva di una buona parte di quote rosa: compiacenti donne il cui principale onere era quello di intestarsi le autovetture utilizzate per le scorribande furtive della banda.

I colpi messi a segno