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Covid, ospedali reggiani più “leggeri”: ma allerta terza ondata

23 dicembre 2020 | 17:39
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Covid, ospedali reggiani più “leggeri”: ma allerta terza ondata

Il direttore del Santa Maria, Giorgio Mazzi: “Il calo continua, vedremo a fine gennaio”

REGGIO EMILIA – Dati Covid in calo a Reggio Emilia e dintorni, anche se si resta in allerta verso l’attesa terza ondata, da gennaio in poi, tra scuole superiori da riaprire e misure restrittive natalizie esaurite. I nuovi dati dagli ospedali li aggiorna Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero provinciale Santa Maria Nuova, oggi in videoconferenza con Cristina Marchesi e Nicoletta Natalini, direttrice generale e direttrice sanitaria Ausl.

“L’impatto ospedaliero della seconda ondata in questo momento – dice Mazzi – si sta riducendo considerevolmente ed e’ un segnale certamente positivo. Pur prevedendo altre riconversioni a favore dei pazienti non Covid, intendiamo comunque mantenere le caratteristiche attuali nei reparti almeno fino a fine gennaio, in vista dell’eventuale terza ondata dopo l’allentamento delle misure natalizie”.

Intanto, si studiano i numeri da venerdi’ scorso a oggi. Se gli accessi in Pronto Soccorso sono stabili, a quota 270 al giorno per quanto riguarda tutti i Ps ospedalieri, il totale dei positivi in media e’ di 17,5 al giorno. “Ne abbiamo avuti 88 sui 1.354 accessi totali – dettaglia Mazzi – e gia’ la scorsa settimana erano 24, mentre erano 30,5 tra il 4 e l’11 dicembre, ed erano oltre 50 nelle prime quattro settimane di novembre. C’e’ una riduzione considerevole, quindi”, rimarca il direttore ospedaliero. Cosi’, la percentuale dei positivi sugli accessi si e’ ridotta di due terzi: oggi si e’ al 6,5%, contro il 9% di una settimana fa e l’11% di quella precedente, mentre in novembre si viaggiava attorno al 20%”.

Continua a ridursi “in modo significativo”, inoltre, il rapporto tra ricoverati Covid e ricoverati non Covid: “I primi – prosegue Mazzi – questa mattina risultavano 192, siamo scesi sotto quota 200. È un dato che corrisponde a quello di fine aprile e di fine ottobre. Solo piu’ di due settimane fa, invece, eravamo a piu’ di 300”. Calo anche per la terapia intensiva: oggi si segnano 13 ricoveri, dei 28 disponibili al Santa Maria Nuova, e 3 dei 4 disponibili a Guastalla. “Stiamo procedendo a rivalutare ulteriori riconversioni, quindi, proprio all’ospedale di Guastalla e al Santa Maria Nuova, anche in vista delle prossime giornate festive, nelle quali ci aspettiamo un ricovero crescenti di posti per pazienti non Covid”, completa Mazzi.