Una mamma: “Cresima, madrina di mia figlia è lesbica: rifiutata dal prete”

9 novembre 2020 | 18:23
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Una mamma: “Cresima, madrina di mia figlia è lesbica: rifiutata dal prete”

E’ successo nella parrocchia di Pieve Modolena secondo il racconto della donna che dice: “Adesso le farà da madrina mia zia che è divorziata e atea”

REGGIO EMILIA – “Il parroco ha rifiutato la madrina di mia figlia, per la cresima, perché è lesbica e convive con un’altra donna”. Lo dice a Reggio Sera, in seguito alla denuncia di Arcigay Gioconda, la madre di una ragazzina di tredici anni che deve fare la cresima nella parrocchia di Pieve Modolena.

Continua la donna: “Il parroco precedente, don Gianni, aveva detto che, per lui, non era un problema, ma don Daniele Casini, che è arrivato dopo, ha detto che non si poteva perché sono conviventi e non sposate e quindi non può fare la madrina (ovviamente due donne, per la Chiesa cattolica non si possono sposare e quindi questa è un condizione impossibile, ndr). Loro vogliono padrini e madrine sposati in chiesa. Non possono nemmeno essere sposati in Comune. Mi ha detto che puoi fare il padrino e la madrina se sei single, fidanzato non convivente con un’altra persona, o se sei sposato in chiesa. Adesso le farà da madrina mia zia che è divorziata e atea”.

Commenta il presidente di Arcigay Gioconda, Alberto Nicolini: “Arcigay Gioconda e’ composta da persone cattoliche, musulmane, atee, spirituali e non. Quando accadono queste situazioni, proviamo rabbia, perche’ ogni anno ci sono madrine e padrini Lgbti che, il piu’ delle volte, sono costretti a nascondere se’ stessi come se ci fosse qualcosa di male non per cio’ che fanno, ma per chi sono. Il fondamento dell’ipocrisia in cui navighiamo ogni giorno e’ proprio questo: impariamo presto che dobbiamo nasconderci per partecipare alla vita delle comunita’”.

Occorre ricordare che, recentemente, papa Francesco in un documentario alla Festa di Roma a firma di Evgeny Afineevsky, ha detto che le persone omosessuali dovrebbero essere protette dalle leggi sulle unioni civili. “Le persone omosessuali – ha detto il pontefice – hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”.