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“Positivo da 13 giorni, isolato in casa: senza comunicazioni dall’Ausl”

8 novembre 2020 | 16:30
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“Positivo da 13 giorni, isolato in casa: senza comunicazioni dall’Ausl”

Ci scrive il signor Nicola Romei di Cervarezza: “Dopo 54 telefonate all’Igiene pubblica mi hanno risposto, ma non so quando potrò fare il secondo tampone. Così il sistema non funziona”

VENTASSO (Reggio Emilia)Mi chiamo Nicola Romei, abito a Cervarezza. Il 27 ottobre ho iniziato ad avere sintomi riconducibili al Covid e, immediatamente, mi sono isolato in casa e ho contattato il mio medico che mi ha subito prenotato il tampone. Ho eseguito il tampone esattamente una settimana dopo, il giorno 3 novembre, alla mattina. L’esito del tampone è arrivato al pomeriggio ed ho potuto visualizzarlo online tramite il codice che mi è stato consegnato al momento del tampone. Esito positivo.

Da quel momento non ho ricevuto nessuna comunicazione dall’Ausl, nessun messaggio, nessuna telefonata, nessuna chiamata da nessun operatore per comunicare la mia positività sull’applicazione Immuni, scaricata purtroppo inutilmente. Non ho ricevuto da nessuno le indicazioni su come comportarmi. Leggendo poi sul sito del ministero della Salute, sono venuto a conoscenza che, dopo 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e non dalla positività e dopo almeno 3 giorni senza sintomi, è possibile effettuare un tampone che, se risultato negativo, può farmi tornare alla vita normale.

Sabato 7 novembre sono riuscito a contattare dopo 54 telefonate l’Igiene Pubblica di Reggio Emilia, che mi ha comunicato che avrebbero subito provveduto alla mia situazione perché evidentemente si erano “dimenticati”. Ovviamente nessuno si è fatto vivo. Ad oggi, 8 novembre non so ancora quando potrò fare il secondo tampone, ed è per fortuna da una settimana che sono totalmente asintomatico. Da 13 giorni sono isolato in casa e nessuno mi ha mai comunicato nulla.

Così purtroppo il sistema non funziona, il tracciamento non esiste e ricade tutto sul buon senso e sull’intelligenza delle persone che purtroppo contraggono come me il virus. Premettendo che potrei essere ancora positivo, sto però potenzialmente perdendo importanti giorni di lavoro. Prima di far ricadere tutto l’onere di questa situazione sulle attività commerciali, sarebbe opportuno far funzionare correttamente il nostro sistema. Così non funziona per niente, mentre potrebbe garantirci una convivenza con il virus molto più accettabile.