Park Zucchi, vittoria di Apcoa al Consiglio di Stato

12 novembre 2020 | 17:36
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Park Zucchi, vittoria di Apcoa al Consiglio di Stato

Condannato il Comune di Reggio: “Eccesso di potere nello sfrattarla dall’area”

REGGIO EMILIA – Con una sentenza emessa il 17 settembre scorso (e pubblicata il 20 ottobre) il Consiglio di Stato e’ di nuovo intervenuto sul lungo contenzioso tra il Comune di Reggio Emilia e la societa’ Apcoa, relativo alla gestione del parcheggio dell’ex caserma Zucchi. E, ribaltando la sentenza del Tar di Parma che nel 2016 aveva respinto il ricorso di Apcoa, ne ha questa volta accolto le ragioni.

Tutto e’ iniziato nel 2011 quando il Comune di Reggio aveva affidato in concessione ad un consorzio di imprese – tutte poi confluite nella societa’ di progetto “Reggio Emilia Parcheggi spa” – la realizzazione e gestione dei parcheggi dell’ex Caserma Zucchi e piazza della Vittoria. I soci della Reggio Parcheggi si erano al contempo accordati per assegnare ad uno di essi, Apcoa, la gestione in esclusiva del parcheggio “Zucchi”.

Pertanto, quando il Comune di Reggio Emilia aveva consegnato il parcheggio alla concessionaria, quest’ultima aveva stipulato con Apcoa un contratto “provvisorio” di affidamento della gestione dell’area di sosta, della durata di un anno, automaticamente rinnovabile salvo disdetta. Nel 2014 Reggio Emilia Parcheggi aveva poi annunciato l’intenzione di ritirarsi dall’accordo entro il 31 dicembre di quell’anno, avviando con Apcoa una trattativa (naufragata) per la prosecuzione del rapporto ad altre condizioni economiche. Di conseguenza, quando il giorno di capodanno di sei anni fa Reggio Parcheggi aveva tentato di riprendere il possesso della “Zucchi”, si era scontrata con la resistenza di Apcoa che rivendicava il proprio diritto ad esercitare la gestione sulla base dei pregressi accordi contrattuali intervenuti tra i soci.

Per dirimere la questione, nel 2015, Reggio Emilia Parcheggi si era rivolta al Comune di Reggio Emilia che, dopo aver avviato un procedimento “volto all’eventuale assunzione di provvedimenti di autotutela esecutiva”, aveva estromesso Apcoa dal parcheggio ordinandole di rilasciarlo quanto prima. La decisione dell’amministrazione era stata impugnata da Apcoa per eccesso di potere, sostenendo davanti al Tar di Parma che il Comune “aveva esercitato il proprio potere di autotutela per fini differenti da quelli per i quali il potere e’ conferito, e, in particolare, andando ad incidere in maniera autoritativa sul rapporto di natura privatistica tra il concessionario, Reggio Emilia Parcheggi, e il gestore contrattualmente individuato”.

Il giudizio amministrativo di primo grado, emesso nel 2016, si era concluso con la reiezione del ricorso di Apcoa e la sua condanna a pagare le spese di lite. La societa’ non si e’ pero’ arresa e ha chiesto al Consiglio di Stato una riforma della sentenza. I giudici hanno stavolta ritenuto fondato il rilievo sull’eccesso di potere sollevato sull’operato del Comune, ritenendo che l’ente “abbia inteso realizzare non gia’ un interesse pubblico ma l’interesse del privato concessionario, che e’ riuscito a dar attuazione alla sua disdetta fuori dall’intervento dell’autorita’ giudiziaria”.

E ancora: “L’autotutela esecutiva – si legge in sentenza – non e’ stata impiegata per preservare l’uso del bene alla collettivita’ cui lo stesso era stato sottratto (e dunque a tutela dell’interesse pubblico) ma, indubbiamente, per por fine ad una disputa insorta tra due soggetti privati per chi ne avesse la gestione”. Il Comune di Reggio e’ stato quindi condannato al pagamento delle spese di lite (5000 euro). Apcoa ha inoltre annunciato un risarcimento danni (Fonte Dire).