Aemilia, Carmine Sarcone condannato a nove anni in appello

3 novembre 2020 | 19:45
Share0
Aemilia, Carmine Sarcone condannato a nove anni in appello

REGGIO EMILIA – Carmine Sarcone, il piu’ giovane dei tre fratelli considerati i reggenti in Emilia della cosca di ‘ndrangheta legata alla famiglia Grande Aracri di Cutro, e’ stato condannato oggi dalla Corte d’Apello di Bologna a nove anni di reclusione. Era imputato di associazione a delinquere di stampo mafioso in uno stralcio del processo Aemilia celebrato con rito autonomo perche’ l’arresto di Sarcone, avvenuto a gennaio del 2019, era successo a dibattimento gia’ iniziato.

Per lui il pubblico ministero della Dda Beatrice Ronchi aveva chiesto una condanna a diciotto anni di carcere. A giugno del 2019,il Gup bolognese Alberto Gamberini, nell’udienza preliminare con rito abbreviato, aveva invece stabilito una pena di 10 anni di reclusione, oggi rideterminata togliendone uno. Carmine Sarcone, 41 anni, e’ il fratello minore di Nicolino, 55 anni, luogotenente nel reggiano del capoclan Nicolino Grande Aracri (in carcere per una condanna a 15 anni in Aemilia) e di Gianluigi Sarcone, 48 anni, anche lui dietro le sbarre per una condanna a 16 anni e quattro mesi.

Secondo i collaboratori giustizia Antonio Valerio, Giuseppe Giglio e Salvatore Muto Carmine Sarcone avrebbe assunto dopo l’arresto e la detenzione dei fratelli maggiori un ruolo di “nuovo boss”, gestendo di fatto il patrimonio, gli affari e le attivita’ mafiose della cosca nei territori di Reggio Emilia, Modena e Parma. La Corte d’Appello ha riconosciuto a Sarcone le attenuanti generiche, ma anche il vincolo della continuazione del reato.

Insieme a lui e’ stato condannato anche l’imprenditore edile R. T., che dovra’ scontare un anno e quattro mesi. Anche lui sono state riconosciute le attenuanti generiche ma per la sua posizione e’ stata esclusa l’aggravante dell’associazione di tipo mafioso. I giudici hanno infine disposto un nuovo sequestro di beni nei confronti della famiglia Sarcone, residente a Bibbiano, che si aggiunge a quelli milionari degli anni scorsi. Nello specifico sono stati sequestrati un immobile in via Kennedy a Cutro e il 95% delle quote della societa’ edile “Le due Torri srl”, con sede in via Martiri di Cervarolo a Reggio.