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Reggia di Rivalta, ecco come tornerà a risplendere

2 ottobre 2020 | 19:22
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Reggia di Rivalta, ecco come tornerà a risplendere
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Reggia di Rivalta, ecco come tornerà a risplendere
Reggia di Rivalta, ecco come tornerà a risplendere

La gara per l’affidamento dei lavori relativi al Palazzo è prevista in ottobre, l’inizio dei lavori nella primavera 2021 e la fine lavori nella primavera 2022

REGGIO EMILIA – Si avviano al restauro, al recupero funzionale e alla valorizzazione le vestigia settecentesche della Reggia di Rivalta. Per il Palazzo, edificio superstite del vasto complesso ispirato ai modelli di Versailles e Colorno – di cui costituiva l’Ala sud – quale luogo di svago e delizie, si avvicina il cantiere, nell’ambito del Progetto nazionale Ducato Estese. Dopo l’approvazione da parte della giunta comunale del progetto esecutivo, la gara per l’affidamento dei lavori relativi al Palazzo è prevista in ottobre, l’inizio dei lavori nella primavera 2021 e la fine lavori nella primavera 2022. L’intervento è finanziato dal ministero per i Beni culturali e il Turismo (Mibact) con 2 milioni di euro.

“Si tratta di un risultato di portata storica per la nostra città a cui viene restituito un patrimonio storico culturale di grande valore e particolarmente significativo per la promozione del territorio – ha detto oggi il sindaco Luca Vecchi illustrando il progetto alla stampa – Le tempistiche sono ben definite e ci permettono di passare da quello che nel 2004, quando iniziò il dibattito cittadino sul futuro di questo spazio, era soltanto un sogno a una certezza, con l’inizio dei lavori a primavera 2021 e la fine la primavera successiva. Attraverso questa operazione di rigenerazione, un edificio fino a oggi in disuso si arricchisce di nuovi significati e amplia le opportunità che la città può offrire”.

All’incontro con i media sono poi intervenuti direttore dell’Area Programmazione territoriale e progetti speciali Massimo Magnani e l’architetto Francesca Vezzali dello studio Ufficio progetti Architetti associati, che hanno presentato i diversi aspetti del progetto.

Tra antiche scalinate e alberi rigogliosi
Il recupero dei beni storico-architettonici rimasti si estenderà, non solo alle Grotte, al Muro di cinta, alla Grande fontana ovale e al Belvedere, ma anche alla Scalinata che collegava il Palazzo al Parco e alle due Fontane che adornavano il Parterre: tutti questi manufatti sono tornati alla luce nel corso di ricerche, saggi e scavi archeologici propedeutici agli stessi interventi.

La scalinata, in particolare, consente la discesa dalla Corte ducale al Parco, poggiando all’estremità inferiore sul limitare del Parterre, che verrà ricostituito nelle forme settecentesche. Nell’area del Parterre e del Parco – questa un’ulteriore novità – rimarranno conservati i filari o gruppi di Gelsi.

Sempre in tema di verde, saranno piantati 695 nuovi alberi, che si aggiungeranno ai 240 esistenti. L’area sarà perciò dotata complessivamente di 935 alberi.

Un palazzo tra Reggio e l’Europa
Dopo l’acquisizione del bene da parte del Comune, nel 2004, l’Amministrazione ha provveduto al rifacimento della copertura del Palazzo nel 2009 e alla realizzazione del sistema di accesso e dei parcheggi nel 2013, con investimenti per circa un milione di euro.

Sono stati eseguiti inoltre, con la collaborazione dei cittadini e dell’associazione Insieme per Rivalta, interventi manutentivi puntuali e di cura del verde, che hanno permesso il riutilizzo, seppur parziale, del Palazzo (piano seminterrato), e la riapertura alla città del Parco facendoli divenire in breve tempo punti di riferimento per la comunità, frequentati luoghi di svago e di produzione di eventi culturali e di intrattenimento, fra cui la programmazione di Restate e mostre di Fotografia Europea.

Per quanto riguarda il Palazzo, il ‘Cantiere estense’, nell’ambito del Primo stralcio di lavori, si concentrerà sul consolidamento antisismico delle strutture, sulla realizzazione delle principali dotazioni impiantistiche e sul restauro delle facciate; al Piano nobile, parte est e Torrione est, si prevede inoltre la realizzazione e il completamento delle opere di restauro che interessano fra l’altro le pareti interne, i dipinti e gli intonaci, i pavimenti, le finiture, le dotazioni impiantistiche (elettriche, meccaniche, idriche e antincendio) e il miglioramento della accessibilità degli spazi a tutti, con puntuale superamento delle barriere architettoniche e percorsi adeguati.

L’architettura del Palazzo di Rivalta è basata sulla composizione e il linguaggio neoclassico i cui elementi caratterizzanti sono ancora ben distinguibili: la simmetria, la progressione degli elementi, la gerarchia e la moderazione. Questo profilo estetico e culturale originale è al centro del complesso intervento di restauro, recupero funzionale e valorizzazione dell’edificio.

Un progetto che rispetta la storia e l’identità del complesso monumentale, misurandosi con il superamento dei ‘segni’ – spesso impietosi – lasciati dal tempo e dai rivolgimenti politici e con le istanze di valorizzazione e attrattività alla scala di quartiere, cittadina, nazionale e internazionale, di fatto in linea con il rilievo storico e politico, italiano ed europeo, degli Estensi in otto secoli di dinastia.

Rinascono eleganti finestre: colori antichi di intonaci e affreschi
Il progetto esecutivo del primo lotto di intervento di restauro, recupero funzionale e valorizzazione del Palazzo prevede:

In particolare, nelle superfici esterne sarà rimosso l’intonaco ove strettamente necessario e sostituito con malte di calce e di inerti simili a quelli esistenti. Ripristinata la continuità dell’intonaco, si procederà al ripristino della cromia originale impiegando coloriture composte da calce e pigmenti naturali. Gli elementi compromessi delle balaustre e i laterizi sagomati saranno sostituiti con elementi appositamente ricostruiti con forma e materiali simili agli originali. Le decorazioni plastiche in stucco saranno restaurate, ripristinando la continuità materica nelle forme e dimensioni originali. La riapertura delle finestre tamponate e il ripristino delle tamponature dipinte esistenti in origine rappresenta il principio che guiderà il recupero delle facciate nord, est ed ovest a ricostruire la regolarità e l’eleganza scenografica che caratterizzavano l’edificio nel suo stato originale;

Saranno restaurate le Sale monumentali, una delle quali caratterizzata da un notevole Trompe l’oeil eseguito nel Torrione est dal pittore modenese Giacinto Venturi (allievo di Francesco Stringa), che si occupò della dipintura dell’architettura e degli ornamenti impiegando per lo più pitture ad olio e tempera.

Data la scarsa qualità dei pavimenti esistenti e soprattutto il loro pessimo stato di conservazione, si propone un rifacimento coerente con gli originali.

Una rampa verde: superfici in cotto e riecco la terrazza belvedere
Sono previsti inoltre:

Il recupero di ogni preesistente uscita verso i giardini, due scale dal piano nobile e una ampia rampa in cotto, per uscire dall’interrato della torre est

La realizzazione di una modulazione del terreno, in forma di rampa, per consentire l’accesso all’edificio dal recuperato voltone di ingresso dell’Ala est, direttamente dalla Corte ducale esterna. Si realizza dunque una Rampa Verde, reversibile, che garantirà l’accessibilità al Piano nobile dal Parco anche a chi ha mobilità limitata, con estrema sicurezza ed economicità, evitando così ascensori meccanici o nuove scale per il primo accesso.

Questa rampa è posizionata sullo storico percorso di collegamento interrato tra l’ala della Reggia e il corpo principale (oggi scomparso), sarà realizzata con terreno di riporto per conservare grande naturalità al percorso, e una pavimentazione a secco in ammattonato di cotto “a coltello” con asola centrale in ciottoli di fiume in continuità con le pavimentazioni esterne che perimetreranno il Palazzo. Questa rampa rappresenta un focus progettuale importante, ma è proposta quale modellazione garbata del prato della grande corte verde, necessariamente pavimentato nella parte calpestabile onde consentire una sicura accessibilità e superare il dislivello con modestissima pendenza.

Predisposizione di opere impiantistiche generali che permettano la possibilità in occasioni particolari di aprire alla visita anche gli spazi ancora non completamente restaurati;

Sarà riaperta la Terrazza Belvedere al secondo piano, con la necessaria demolizione di una copertura incongrua, non prevista nel progetto originale e installata in anni più recenti. Dalla Terrazza Belvedere si godrà di una bellissima visuale sul Parco e sulla campagna vicina.

Parziale rifacimento dei bassi servizi con la conservazione e il restauro del muro di cinta ovest del Giardino segreto, e la realizzazione di un primo modulo impiantistico, ove sarà collocata la centrale tecnologica di questo primo lotto.

Realizzazione di pavimentazioni esterne, anche sulle rampe e le scale di collegamento del piano rialzato con il giardino;

Illuminazione esterna, nuovi servizi igienici nell’edificio.

Il progetto esecutivo di questo stralcio di lavori costituisce anche una sorta di start up nello sviluppo dell’offerta degli spazi recuperati, con un primo fondamentale nucleo di attività rappresentative ed espositive e di accoglienza dei visitatori, sia per la Reggia, sia per l’intero sistema del Giardini segreto e del Parco ducale.

Progettisti
Il gruppo di progettazione per il restauro, il recupero funzionale e la valorizzazione del Palazzo è costituito da:

– Capogruppo e coordinamento generale, progettazione generale e architettonica: Ufficio Progetti architetti associati – Giorgio Adelmo Bertani e Francesca Vezzali;

– Collaborazione alla progettazione architettonica: Bisi & Merkus studio associato;

– Progettazione strutturale: Erreci ingegneri associati;

– Progettazione impianti meccanici: Studio Termotecnici Associati;

– Progettazione impianti elettrici e speciali: Studio Tecnico 2 Esse di Stefano Sola.