Imprese, schizza la cassa integrazione dei metalmeccanici: +1.500%

19 ottobre 2020 | 14:55
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Imprese, schizza la cassa integrazione dei metalmeccanici: +1.500%

Unindustria: “La pandemia ha travolto e stravolto i sistemi produttivi a tutti i livelli. Serve una svolta nel processo di innovazione e di trasformazione digitale”

REGGIO EMILIA – “La pandemia ha travolto e stravolto i sistemi produttivi a tutti i livelli. Per affrontare la sfida dei mesi a venire occorre proseguire in tutte le azioni volte a supportare l’impegno che le imprese stanno compiendo per far ripartire il Paese, cosi’ come sara’ indispensabile continuare nel processo di innovazione e di trasformazione digitale”.

Lo dice Sandro Bordoni, presidente del gruppo metalmeccanico di Unindustria Reggio Emilia, facendo il punto sullo stato del settore nel vivo della seconda ondata dell’emergenza sanitaria. Se nel prossimo futuro si attende un recupero degli ordini, nel primo semestre 2020 spicca una cassa integrazione pari a 16 volte quella del primo semestre 2019, pari al +1.500%. Secondo il gruppo metalmeccanico industriale reggiano, che rappresenta oltre 400 aziende per un totale di 27.000 addetti e sta partecipando all’iniziativa nazionale di Federmeccanica ‘I giorni della metalmeccanica’, non bisogna dunque fermarsi con aiuti e innovazione.

Se l’export della provincia reggiana nel primo semestre ha raggiunto i 4,4 miliardi di euro, in diminuzione del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (un trend peggiore del dato nazionale pari al -15,3%), a essere interessati risultano tutti i macrosettori, anche se con intensita’ diverse, mentre nel primo trimestre il chimico-farmaceutico e l’alimentare avevano evidenziato invece una tenuta sui mercati esteri.

Le produzioni metalmeccaniche risultano comunque tra le piu’ colpite, mentre per quanto riguarda le aree di destinazione dei prodotti metalmeccanici provinciali si osserva un calo tendenziale “molto accentuato”, conferma Unindustria, verso tutti i principali mercati di sbocco: Regno Unito (-35,6%), Francia (-24,0%), Usa (-23,7%) e Germania (-20,7%). Osservando il capitolo occupazione, dunque, dopo cinque anni di ripresa nei primi sei mesi del 2020 le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga nelle imprese metalmeccaniche sono state pari a 16 volte quelle dello stesso periodo del 2019. Il tutto per un aumento di oltre il 1.500%, nettamente superiore rispetto a quello nazionale (662%). Al 31 maggio scorso, cosi’, il bilancio sugli ultimi 12 mesi del mercato del lavoro locale indica una diminuzione di 3.273 posizioni lavorative.

Considerando i prossimi scenari, nel settore metalmeccanico industriale reggiano il 28,9% delle imprese intervistate dichiara ordini negativi rispetto al trimestre precedente, il 21,1% indica invece un aumento dei volumi degli ordini, mentre il restante 50% si attende una stabilita’ dei volumi. Per il terzo trimestre del 2020, invece, le attese sulla produzione restano negative. Complessivamente, i livelli di attivita’ sono previsti in calo dal 31,6% delle imprese, mentre il 23,7 prospetta “incrementi”.