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Editoria, il Pd e Coraggiosa: “Tutelare i lavoratori delle Gazzette”

5 ottobre 2020 | 18:15
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Editoria, il Pd e Coraggiosa: “Tutelare i lavoratori delle Gazzette”

Amico presenta un’interrogazione. Costa e Mori: “Sono un punto di riferimento”. La Regione pronta ad aprire un confronto

REGGIO EMILIA – Il Pd dell’Emilia-Romagna chiede alla Regione di tutelare i lavoratori delle “Gazzette” del gruppo Gedi. La notizia della trattativa avviata dal gruppo editoriale Gedi per la cessione di diverse testate locali, tra cui in Emilia-Romagna la Gazzetta di Reggio, la Gazzetta di Modena e la Nuova Ferrara, e’ stata una “doccia gelata”, intervengono i consiglieri regionali dem Andrea Costa e Roberta Mori, che dopo le prime 24 ore di sciopero indette dalle redazioni emiliano-romagnole del gruppo, si sono mobilitati e annunciano una interrogazione a risposta immediata.

“Vogliamo sottoporre la questione all’attenzione del presidente e della giunta per verificare i margini di interessamento e di intervento sulla difficile situazione affrontata dalle redazioni della Gazzetta di Reggio, di Modena e de la Nuova Ferrara. In particolare, chiediamo che si tuteli il lavoro e le professionalita’ dei redattori coinvolti”, affermano i dem.

“Non possiamo che esprimere la nostra solidarieta’ ai lavoratori e alle lavoratrici del gruppo, che vivono queste ore con apprensione”, dichiarano Costa e Mori. Le testate interessate dalla trattativa in Emilia-Romagna “rappresentano un patrimonio e un’esperienza unica nel panorama dell’informazione italiano. Sono quotidiani che da decenni garantiscono un’informazione plurale, libera e indipendente ai lettori emiliani. Veri e propri punti di riferimento per le comunita’ locali”.

Chiede un intervento della Regione sulla vendita dei tre giornali anche il consigliere regionale di Emilia-Romagna Coraggiosa Federico Amico. “Si apprende dalla stampa- afferma Amico- che il gruppo avrebbe intenzione di vendere i quotidiani a una cordata di imprenditori completamente estranei al mondo dell’editoria e al territorio dell’Emilia-Romagna e l’operazione, secondo indiscrezioni a mezzo stampa, sarebbe finalizzata a liberarsi di una quota di tirature, per non superare il numero massimo che un gruppo editoriale puo’ concentrare ai sensi della normativa antitrust”.

Amico interroga quindi la giunta per sapere “quali azioni intenda intraprendere la Regione per salvaguardare il patrimonio editoriale regionale e la libera informazione sul territorio emiliano-romagnolo e per garantire l’occupazione e la professionalita’ dei lavoratori delle tre testate”.

La Regione pronta ad aprire un confronto
Intanto la Regione annuncia che è pronta, già a breve, “a incontrare i Comitati di Redazione, Fnsi, Aser, i sindacati di categoria e la proprietà Gedi per capire la situazione attuale e individuare insieme possibili soluzioni”.

Lo annuncia l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, esprimendo anche vicinanza ai giornalisti e ai dipendenti delle testate Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, La Nuova Ferrara e Il Tirreno, in sciopero in questi giorni a seguito della notizia di una trattativa di vendita in atto da parte del Gruppo Gedi.

“I giornali locali del Gruppo Gedi– aggiunge l’assessore Colla- sono testate storiche che rappresentano da decenni un punto di riferimento per i rispettivi territori, soprattutto in Emilia-Romagna con testate ormai radicate come Gazzetta di Reggio, Gazzetta di Modena e Nuova Ferrara, garantendo un’informazione di qualità, attenta e plurale. Ribadisco la vicinanza espressa dal presidente Stefano Bonaccini, col quale stiamo seguendo quanto sta accadendo: siamo al fianco degli oltre 160 lavoratori coinvolti nel chiedere con forza garanzie sul futuro editoriale e occupazionale, sul progetto imprenditoriale e l’affidabilità di eventuali soggetti entranti, a maggior ragione di fronte all’opacità con cui è stata gestita a oggi la trattativa. Non possiamo permettere che un’esperienza rilevante venga dispersa insieme a tante professionalità di valore in un anno, peraltro, in cui la crisi causata dalla pandemia ha dimostrato ancora di più l’importanza di un’informazione corretta e puntuale”.