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Coronavirus, calano i contagi in Italia: +2.578, ma con meno tamponi

4 ottobre 2020 | 19:40
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Coronavirus, calano i contagi in Italia: +2.578, ma con meno tamponi

Il ministro Speranza: “Vogliamo che le scuole restino aperte”. Ci sarà passaggio parlamentare martedì, ha detto il ministro spiegando che è al vaglio l’ipotesi di prevedere in tutta Italia le mascherine all’aperto

REGGIO EMILIA – Spaventa la tendenza all’aumento dei contagi. Il governo prepara il nuovo Dpcm. Verso cerimonie, feste e eventi privati a numero chiuso, riduzione degli orari di locali pubblici e aumento dei controlli. Si valuta l’obbligo di mascherine all’aperto. Attesa riunione sulle scuole. “Vogliamo tenerle aperte e evitare nuovi lockdown”, dice Speranza. Il Cts convoca il commissario Arcuri: più protezioni negli ospedali.

Sono in lieve calo rispetto a sabato i casi di contagio per Covid 19 in Italia. In 24 ore sono stati registrati 2.578 nuovi casi (sabato erano stati 2.844). Ma è minore anche il numero di tamponi effettuati: 92.714, circa 26mila in meno rispetto al giorno prima. Il totale dei contagiati dall’inizio dell’emergenza sale a 325.329. In calo il numero delle vittime: 18 in un giorno, per un totale di 35.986 (ieri erano state 27). Il maggior numero di nuovi casi, che si rileva in tutte le regioni, si registra ancora in Campania (+412), seguita da Lombardia (+314) e Veneto (+261).

L’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in tutta Italia “è una delle ipotesi che stiamo valutando. Ci sarà un passaggio parlamentare martedì e il governo farà le sue scelte solo dopo il passaggio parlamentare”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione ‘Mezz’ora in più’ di Rai 3. Anche se “non abbiamo i numeri di casi degli altri Paesi europei”, ha rilevato il ministro, “ora siamo in una fase di crescita significativa del contagio”. Per questo “vanno conservate e rafforzate le tre regole fondamentali e una di queste sicuramente riguarda le mascherine, il cui uso è fondamentale, veramente decisivo”.

“E’ già deciso che Juve-Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi – ha detto ancora – e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l’attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po’ meno calcio e un po’ più scuola, se possibile”.

I numeri relativamente ai casi finora segnalati nelle scuole “sono ancora assolutamente sostenibili”. “Siamo intorno al migliaio di scuole nelle quali si sono registrati dei casi, ci sono stati pronti interventi da parte dei dipartimenti territoriali e delle aziende sanitarie. Quello che stiamo provando a ricostruire è una nuova relazione organica e non episodica fra il Servizio sanitario nazionale e il sistema scolastico”.

“Vogliamo tenere le scuole aperte. Finora nelle scuole si sonoregistrati un migliaio di casi, ma è del tutto evidente che ce ne saranno molti altri nelle prossime settimane. Proveremo a essere il più veloci possibile” nell’intervenire. “Stiamo investendo risorse come non è mai avvenuto nella storia recente, nè soprattutto sulla sanità. Abbiamo messo più soldi in cinque mesi che negli ultimi cinque anni e tanti altri ne dobbiamo ancora investire”, ha aggiunto il ministro.

E si pensa anche a un contingentamento delle presenze alle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. E’ una delle indicazioni del Cts – che in queste ore il governo potrebbe prendere in considerazione – in merito alle misure anti contagio previste dal prossimo Dpcm, che sarà varato mercoledì prossimo. A quanto si apprende la linea del Cts, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarebbe quella di una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale: a cominciare da una stretta sulla movida agli orari anticipati di chiusure dei locali sino ad un aumento significativo dei controlli, oltre all’obbligo di mascherina all’aperto.

Intanto i nuovi positivi nelle ultime 24 ore nel territorio della Asl di Latina sono 73, distribuiti in 20 comuni diversi. Lo si apprende dalla direzione della Asl. “E’ un aumento preoccupante – commenta il direttore generale della Asl Giorgio Casati – In questo momento, fino a quando non ci sarà un quadro chiaro, invito a uscire solo in caso di necessità e a evitare le uscite superflue”. Dalla Asl spiegano che non c’è un “cluster specifico”.

“Senza la responsabilità e l’autodisciplina di ogni cittadino, i problemi sono destinati ad aggravarsi. Si metteranno in campo nelle prossime ore azioni mirate in relazione ai fenomeni di assembramenti pericolosi e in relazione anche ai problemi relativi all’apertura dell’anno scolastico. Si è concordato sulla necessità di mettere in campo forti azioni mirate per il rispetto delle ordinanze nazionali e regionali, e per il contrasto di comportamenti irresponsabili”. Lo dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha partecipato a Roma a un incontro di lavoro tra con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il Capo della Polizia Franco Gabrielli.

Un incontro di preparazione alla nuova fase della stagione autunnale e invernale, in previsione di un aumento della necessità di dispositivi di protezione individuale e di ‘possibili mancanze’, è stato fissato domani dal Comitato tecnico scientifico insieme ai dirigenti del ministero della Salute, che hanno convocato il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri. A quanto si apprende, lo scopo è di fare un punto della situazione Sull’approvvigionamento di materiali ospedalieri, in particolare sui dpi dei sanitari come le mascherine Ffp2 e Ffp3, in previsione dell’aumento della pressione sulle strutture ospedaliere vista l’evoluzione epidemiologica in Italia. Per scongiurare eventuali mancanze dei dispositivi sarà previsto un aumento degli approvvigionamenti.di mascherine.Ma al momento – viene fatto sapere – non ci sarebbero criticità.

“L’Italia – ha detto anche il premier Giuseppe Conte – che sta faticosamente uscendo dalla pandemia dovrà essere una comunità rigenerata: il nemico non è stato ancora sconfitto, siamo consci che non possiamo disperdere i sacrifici compiuti”.