Spaccia crack alle ex Reggiane, nigeriano arrestato

2 settembre 2020 | 12:26
Share0
Spaccia crack alle ex Reggiane, nigeriano arrestato

I carabinieri hanno sequestrato 8 dosi che il pusher aveva nascosto in bocca

REGGIO EMILIA – Le ex officine Reggiane, un tempo eccellenza di Reggio ed oggi luogo di forte degrado, sono sempre più un emporio dove trovare droghe di ogni tipo. Ora anche il crack, ovvero la droga americana diffusa negli anni ’80 in Europa ricavata tramite processi chimici dalla cocaina. A scoprirlo i carabinieri che, con l’accusa di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un nigeriano 22enne domiciliato a Reggio Emilia.

È successo ieri pomeriggio poco prima delle 14 quando i militari della sezione operativa, nel corso di una pattugliamento in via Agosti, con particolare riferimento alla zona di recinzione che delimita il complesso delle “ex Officine Reggiane”, hanno visto per la strada, dall’altra parte della recinzione, arrivare una donna in bicicletta.

Si è fermata in corrispondenza della recinzione (fatiscente e con più accessi abusivi praticati nel tempo lungo la sua estensione lineare) ed è stata raggiunta da un ragazzo di colore che le ha ceduto un involucro.

I carabinieri, a quel punto, sono intervenuti. Quando ha visto i militari il ragazzo ha portato la mano destra alla bocca e ha inserito qualcosa nella cavità orale, cercando di allontanarsi. Raggiunto e bloccato, si è scoperto che quello che aveva in bocca era un involucro in cellophane contenente otto dosi “crack” , del peso complessivo di due grammi.

L’uomo aveva con sé anche un telefono cellulare che ora è al vaglio dei militari. La donna, essendo rimasta dall’altra parte della recinzione, approfittando anche della circostanza che i militari erano impegnati con l’uomo, è riuscita fuggire. L’uomo, che ha precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti, è stato arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e portato in carcere.

Oggi l’uomo comparirà davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere delle accuse a lui contestate.