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Prima campanella, Mattarella a Vo’ Euganeo: “La scuola è la sfida decisiva”

14 settembre 2020 | 19:38
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Prima campanella, Mattarella a Vo’ Euganeo: “La scuola è la sfida decisiva”

Ha detto il capo dello Stato: “Chiusura dolorosa ma necessaria. Siamo sconvolti per la morte di Willy” .Appello all’unità: “Il Paese non può dividersi sulla riapertura della scuola”. In aula in 12 Regioni e nella provincia di Trento. Il ritorno in classe anche a Codogno e Nembro

REGGIO EMILIA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Vo’ Euganeo, dove partecipa alle iniziative per l’apertura dell’anno scolastico 2020-2021.

“L’inaugurazione dell’anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva”. Così il presidente della Repubblica Mattarella inaugurando l’anno scolastico a Vo’. “E’ stata dolorosa la decisione di chiudere le scuole. Necessaria e dolorosa. La scuola ha nel suo dna il carattere di apertura, di socialità, di dialogo tra persone, fianco a fianco”. I mesi del lockdown sono stati duri per tutti, “ma a subire le conseguenze più pesanti sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile”.

Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso pronunciato a Vo’ Euganeo, in occasione della ripresa dell’anno scolastico. “Di queste sofferenze – ha ricordato il Capo dello Stato – si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”.

Il presidente ha poi ricordato Willy. “Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità.”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella., parlando a Vo. “La scuola, la cultura, il confronto continuo – ha aggiunto – sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione”.

Oggi in dodici regioni più la provincia di Trento 5,6 milioni di studenti (su 8,3 totali) hanno sentito il suono della prima campanella che segna l’inizio dell’anno scolastico più difficile perché banco di prova per l’emergenza coronavirus. ‘Gli studenti hanno tanta voglia di tornare in classe e riappropriarsi della socialità. Questo sarà un anno complesso, lo sappiamo, ma abbiamo lavorato tanto e costruito una strategia di prevenzione che funzionerà se ognuno farà responsabilmente la propria parte. Essere a Vò è un segnale importante per un territorio che ha sofferto ma che non ha mai abbandonato gli studenti. Sarà una bellissima giornata”. Così Azzolina augurando buon anno scolastico a studenti e studentesse.

“Oggi è una giornata importante per la comunità nazionale, a cui guardiamo con fiducia e entusiasmo: certo, non lo nascondiamo ci sono criticità ma il monitoraggio è costante e stasera faremo già un primo bilancio. Voglio però dire che mai come quest’anno stiamo investendo molto nella scuola”. Così il premier Giuseppe Conte al termine del convegno a cui ha preso parte presso l’ambasciata italiana presso la santa sede.

“Conosco i ritardi e le difficoltà e so bene che vi saranno inevitabili polemiche. So anche che, in atto, vi sono risorse limitate. Ma un Paese non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola” ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Vo’, sottolineando che “oggi la riapertura della scuola è una prova per la Repubblica”. “Occorre mantenere un adeguato livello di precauzione – ha aggiunto il Capo dello Stato – finché non cesserà la grande pericolosità del virus. Il diritto allo studio dovrà procedere di pari passo con il diritto alla salute. Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri”.