Il sindaco: “Aiuti Iren a cultura in crescita dal 2015”

14 settembre 2020 | 19:15
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Il sindaco: “Aiuti Iren a cultura in crescita dal 2015”

Da poco piu’ di 12.000 euro nel 2015 a 201.000 nel 2019. Passando per i 158.000 euro del 2016, i 202.000 del 2017 e il record di 245.000 euro del 2018

REGGIO EMILIA – Da poco piu’ di 12.000 euro nel 2015 a 201.000 nel 2019. Passando per i 158.000 euro del 2016, i 202.000 del 2017 e il record di 245.000 euro del 2018. Sono le sponsorizzazioni – in denaro o di altro genere – erogate negli ultimi anni da Iren a favore del mondo della cultura a Reggio Emilia. Ad elencarle il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi che, in Consiglio comunale, ha risposto oggi ad un’interpellanza sulla Fondazione Palazzo Magnani, la principale istituzione in citta’ e “motore” organizzativo tanto della rassegna estiva “Restate” quanto di “Fotografia europea”.

La societa’ partecipata dall’amministrazione era finita nell’occhio del ciclone ad agosto, dopo la nomina dei nuovi vertici (il direttore Davide Zanichelli e il presidente Gianpiero Grotti, di professione manager di Iren) avvenuta lo scorso febbraio ma emersa solo mesi dopo, in assenza di alcuna comunicazione formale da parte del Comune. Di questo e di numerosi altri aspetti ha chiesto conto al primo cittadino la capogruppo di Alleanza civica Cinzia Rubertelli. In merito alle sponsorizzazioni, Vecchi commenta: “Si tratta di uno dei tanti modi in cui una multiutility esprime il suo legame col territorio. Questo vale in Emilia, come a Torino e a Genova e non ho visto nessuna amministrazione, a prescindere dal colore politico, opporsi”. Anzi, prosegue il sindaco, “io auspico che ci sia un sostegno privato sempre maggiore alle istituzioni culturali reggiane perche’, senza Iren, molti progetti non si sarebbero potuti realizzare”.

Nella nomina di Zanichelli, prosegue il primo cittadino, “non c’e’ stato nulla di segreto, oscuro o dietrologico” e se non e’ stata subito comunicata e’ perche’ “il nuovo cda della Fondazione si e’ insediato il 19 febbraio”, ricorda Vecchi. “Tre giorni dopo (con la pandemia, ndr) il mondo e’ cambiato e le istituzioni culturali erano l’ultimo dei miei pensieri, perche’ erano chiuse e non sapevamo quando avremmo potuto riaprirle”. In ogni caso “tutte le procedure di pubblicita’ delle nomine sono state rispettate”.

Il nuovo direttore, reclutato con un incarico fiduciario di consulenza da 50.000 euro lordi annui (Rubertelli ha domandato perche’ non fosse stata esperita una gara, ma lo statuto di Palazzo Magnani consentiva di scegliere tra l’una e l’altra forma di selezione) secondo il sindaco fa poi anche risparmiare. Per “la complessita’ dell’incarico di riorganizzare una struttura che in questi anni e’ cresciuta tantissimo- spiega il sindaco- la nostra Fondazione e’ tra quelle con i costi piu’ bassi per il direttore, paragonata con altre che hanno compensi anche 5 volte superiori”. Il sindaco, esprimendo quindi la sua approvazione per le nomine, ha infine annunciato un progetto di collaborazione tra Palazzo Magnani e il museo Hermitage di San Pietroburgo.