Comune Reggio Emilia, il M5S: “Governo valuti presupposti scioglimento”

23 settembre 2020 | 14:33
Share0
Comune Reggio Emilia, il M5S: “Governo valuti presupposti scioglimento”

Le deputate Stefania Ascari e la reggiana Maria Edera Spadoni, vice presidente della Camera chiedono l’invio degli ispettori dopo l’inchiesta sugli appalti

REGGIO EMILIA – “Scioglimento del Comune e sospensione del Consiglio comunale” per “gravi e persistenti violazioni di legge”. E’ quanto previsto dall’articolo 141 del Testo unico degli enti locali (Tuel) che il Movimento 5 stelle chiede di applicare al Comune di Reggio Emilia, alla luce dell’inchiesta con 26 indagati che hanno ricevuto l’avviso di fine indagini per le presunte “forzature” nei bandi degli appalti pubblici per un valore di circa 27 milioni.

L’istanza e’ stata avanzata ieri alla Camera ai ministri dell’Interno, dell’Economia e della Pubblica amministrazione attraverso un’interrogazione che vede come prime firmatarie le deputate Stefania Ascari e la reggiana Maria Edera Spadoni, vice presidente della Camera dal 2018. Nell’atto i pentastellati ricordano le ipotesi di reato contestate agli indagati (corruzione, turbativa d’asta, falsita’ in atto pubblico, rivelazione di segreti d’ufficio) e commentano: “Dall’indagine emerge un sistema di corruzione fatto di versamenti di denaro o favori elargiti da societa’ verso dirigenti compiacenti, che in alcuni casi costruivano bandi ad hoc per consorzi locali, o escludevano i vincitori delle gare tramite una forzatura sui bandi”.

Fatti, ricordano ancora i 5 stelle, “commessi tra il 2015 e il 2017, durante il primo mandato dell’attuale sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e tuttavia tre dirigenti indagati sarebbero ancora oggi, nel secondo mandato del sindaco, in servizio al Comune, con i medesimi incarichi ricoperti al momento dei fatti oggetto di indagine”.

A questi episodi, si legge ancora nell’interpellanza, “si aggiunge un’altra inchiesta che nel febbraio 2019 vedeva coinvolti 18 dirigenti del Comune indagati per falso ideologico e abuso d’ufficio, tra i quali figuravano anche Maria Sergio, moglie del sindaco, gia’ sentita come persona informata sui fatti nel processo Aemilia contro la ‘ndrangheta, dirigente di urbanistica nel 2008 e attuale dirigente nel comune di Modena”. Al centro di questa seconda vicenda – ancora pendente – una serie di incarichi esterni per oltre 12 milioni assegnati mediante un regolamento che, gia’ nel 2008, la Corte dei Conti aveva definito irregolare e per questo da modificare, cosa pero’ avvenuta solo nel 2015 dopo l’ennesimo rilievo dei magistrati contabili.

“Con il suddetto regolamento irregolare – viene pero’ evidenziato – pare siano stati affidati incarichi su cui dal 2012 al 2015, non sarebbero stati effettuati i controlli successivi di regolarita’. In questo modo sono risultati assenti i controlli dovuti a termine di legge sugli atti emanati dall’amministrazione comunale”. Per queste ragioni, dunque, il Movimento 5 stelle domanda “se si intendano attivare i servizi ispettivi di finanza pubblica presso la Ragioneria generale dello Stato e l’Ispettorato per la funzione pubblica presso il dipartimento per la funzione pubblica al fine di verificare la regolarita’ della situazione amministrativo-contabile presso il Comune di Reggio Emilia”, e se il Governo “non ritenga di valutare se sussistano, con riferimento al Comune, i presupposti per assumere le iniziative di competenza ai sensi degli articoli 141 e seguenti del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.