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Appalti “pilotati”, ora opposizioni temono paralisi “macchina”

16 settembre 2020 | 17:43
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Appalti “pilotati”, ora opposizioni temono paralisi “macchina”

REGGIO EMILIA – Non chiedono dimissioni ma “trasparenza” e soprattutto “garanzie su come andra’ avanti la macchina del Comune”. E’ la posizione di Lega, Forza Italia, Alleanza civica e gruppo misto di Reggio Emilia, il giorno dopo lo sconquasso dell’inchiesta sugli appalti pubblici pilotati nell’ente, iniziata nel 2016, e che vede indagate 26 persone.

Matteo Melato, capogruppo del Carroccio in sala del Tricolore esprime “forte preoccupazione” per la continuita’ dell’attivita’ amministrativa e auspica pertanto “che le verifiche degli organi giudiziari avvengano nel piu’ breve tempo possibile”. Come gruppo di opposizione “costruttiva”, la Lega si aspetta pero’ anche una “forte presa di posizione del sindaco e della giunta” sulle funzionalita’ dei servizi ai cittadini. Gia’ ora, aggiunge Cinzia Rubertelli, “la macchina comunale e’ in stallo e di fronte ad un’inchiesta che mette fortemente in discussione la credibilita’ delle istituzioni, la politica ha il dovere di non mettere la testa sotto la sabbia”.

Secondo Rubertelli, “si fa fatica a pensare che non ci sia un sistema, su cui ora bisogna invertire la rotta in nome di quella trasparenza di cui da anni denunciamo la mancanza. Reggio merita di piu’: chiarezza e coraggio e non a parole ma con i fatti”.

Anche Claudio Bassi si dice poco tranquillo perche’ “il Comune non e’ mai stato bersagliato come oggi”. Il forzista ricorda, infatti, i quattro segretari generali (tra cui Rosa Iovinella molto attiva sul fronte dell’anticorruzione) che si sono alternati in pochi anni, “tutti andati via senza dare spigazioni” e il caso del revisore dei conti che ha bocciato l’ultimo bilancio preventivo. Senza contare l’interrogazione parlamentare dell’ex ministro Gaetano Quagliariello che -sul caso Palamara-Mescolini- ha chiesto di commissariare il Comune. Fatti “mai avvenuti prima”, evidenzia Bassi, che rispetto agli indagati, conclude: “Siamo certamente garantisti, ma qui c’e’ una responsabilita’ politica di chi li ha nominati e la politica deve dare risposte”.