“Sono stati loro”: si ferisce con una mannaia e accusa i genitori

5 agosto 2020 | 11:54
Share0
“Sono stati loro”: si ferisce con una mannaia e accusa i genitori

I genitori lo incalzavano per capire se avesse rubato alcuni oggetti, lui si è fatto dei tagli ed è finito in ospedale. Calunnia è ora l’accusa mossa a un 19enne dai carabinieri di San Polo

SAN POLO (Reggio Emilia) – Era tornato a casa con un portafoglio, un mazzo di chiavi e un paio di occhiali non suoi. I genitori temevano che il figlio 19enne fosse un ladro e hanno chiamato i carabinieri. Per tutta risposta il ragazzo si è armato di una mannaia infliggendosi tre ferite da taglio sull’avambraccio sinistro. “Ora che arrivano i carabinieri dirò che siete stati voi a ferirmi”. E così ha fatto: all’arrivo della pattuglia il giovane mostrava le ferite sanguinanti e ha raccontato di aver avuto una discussione con i genitori, accusandoli poi di averlo ferito con un coltello da macellaio rinvenuto dai militari sul divano della sala. La mancanza di tracce di sangue sulla lama era sospetta: è stata allora giustificata dal giovane con il fatto che il coltello era stato lavato dai genitori prima dell’arrivo dei militari.

Il giovane è stato portato all’ospedale Franchini di Montecchio per le cure del caso (per lui 8 giorni di prognosi per ferite da taglio all’avambraccio sx); nel frattempo ha raccontato ai sanitari inviati dal 118 la stessa storia . Le sue  dichiarazioni però si scontravano con quelle dei genitori: i due hanno spiegato che di aver chiamato i carabinieri perché il ragazzo, dopo essere stato fuori casa per tre giorni, aveva fatto rientro con oggetti. I due ritenevano potesse averli rubati; nel recente passato il giovane era stato denunciato per una rapina ad un invalido.

I carabinieri di San Polo hanno avviato le indagini partendo dalla ricostruzione lacunosa dei fatti da parte del giovane, che peraltro non aveva indicato chi materialmente l’avesse ferito imputando le ferite genericamente a entrambi i genitori. Dalla forma, profondità e posizione delle ferite rilevate sull’avambraccio, tutte analoghe fra loro e pertanto da ricondurre più ad un gesto autolesionistico che a lesioni provocate da terzi. Incalzato dalle domande  e davanti ad alcune contestazioni, il 19enne infine ha ammesso le sue responsabilità riferendo di essersi auto inferto le ferite con il fine di accusare ingiustamente i genitori come forma di ritorsione.
E’ stato così denunciato alla Procura per calunnia.

Il portafoglio, il mazzo di chiavi e il paio di occhiali che il giovane possedeva però non erano stai rubati ma erano di proprietà di alcuni suoi amici.