Quattro Castella, è morto l’ex partigiano Peppino Catellani

24 agosto 2020 | 16:00
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Quattro Castella, è morto l’ex partigiano Peppino Catellani

Aveva 92 anni. Ex vicepresidente Anpi, era stato anche responsabile del sevizio di vigilanza del Pci insieme a Fausto Pattacini negli anni Settanta. Istoreco: “Contribuì alla lotta al terrorismo”

QUATTRO CASTELLA (Reggio Emilia) – E’ morto domenica sera, all’età di 92 anni, Peppino “Chico” Catellani, ex partigiano ed ex vice presidente Anpi. Ma Catellani è stato anche responsabile del sevizio di vigilanza del Pci insieme a Fausto Pattacini negli anni Settanta.

Una struttura importantissima, presente in ogni provincia, che svolgeva un vero e proprio lavoro di intelligence e aveva il compito di controllare il territorio (attività fondamentale in un periodo storico di grandi tensioni in cui si rincorrevano voci di golpe e i massimi dirigenti del Pci viaggiavano scortati) e schedare le persone che potevano creare problemi al partito, in particolare all’epoca i movimenti giovanili, ma non solo. Chi scrive per il suo libro, “L’appartamento”, che parla della genesi delle Br a Reggio, intervistò Catellani che raccontò come venivano controllati i giovani estremisti reggiani che confluirono poi nel movimento armato.

Come ricorda Istoreco, in un post su Facebook, “contribuì alla lotta al terrorismo”. In effetti, come ci raccontò ne “L’appartamento”, la vigilanza del Pci passava informazioni alla polizia relativamente a quello che veniva a sapere sui brigatisti reggiani.

Pataccini era anche l’ultimo partigiano castellese rimasto in vita. Lascia la moglie Maria e un figlio cui vanno le condoglianze dell’amministrazione comunale di Quattro Castella. Catellani (che negli anni Settanta fu anche consigliere comunale di Quattro Castella) era l’ultimo dei partigiani castellesi residenti ancora nel comune matildico, per la precisione a Montecavolo.

Commenta il sindaco di Quattro Castella Alberto Olmi: “Con Chico se ne va l’ultimo testimone di una resistenza orgogliosa e significativa. Mi ha conquistato subito il suo sorriso profondo e convinto quando alcuni anni fa è intervenuto ad un incontro rivolto ai neo diciottenni, dove a nome del Comune ha consegnato loro una edizione della Costituzione della Repubblica Italiana. Finché le condizioni di salute glielo hanno permesso, Peppino Catellani non si è mai sottratto all’impegno civico presenziando alle manifestazioni del 25 aprile e dello sciopero di Montecavolo. L’ho molto apprezzato anche come testimone e narratore della Resistenza sul nostro territorio. Nel novembre 2015, con una cerimonia solenne in Consiglio comunale, lo abbiamo premiato insieme all’Anpi con un diploma al merito e una medaglia a ringraziamento del contributo dato all’affermazione dei valori di libertà, democrazia e giustizia. Ci lascia una testimonianza di coerenza e umile orgoglio di aver preso parte dalla lotta di liberazione dal nazifascismo. Fin da giovanissimo partecipò in modo attivo alla Resistenza. L’abitazione della sua famiglia nella zona di Scampate, il 9 settembre 1943, fu teatro di un’importante riunione strategica che vide la presenza di alcuni tra i protagonisti della resistenza reggiana e i massimi dirigenti del Cln. Una riunione che segnò di fatto l’inizio della lotta contro il nazifascismo”.

Nel febbraio 2016 il Comune di Quattro Castella e l’Anpi inaugurarono nella casa di Scampate una targa in memoria di quell’episodio. “Non tornavo in questa casa da quasi sessant’anni – disse quel giorno un allora 88enne Peppino Catellani – Il mio primo compito dopo quella riunione fu di recarmi in bicicletta a San Bartolomeo per incontrare un sacerdote che mi diede dei volantini. La nostra era una casa di latitanza, qui mia madre cucinava per i partigiani e spesso curava i compagni feriti che stavano qui da noi per la convalescenza”.