Maxi appalto al S. Orsola, indagato il presidente di Coopservice

25 agosto 2020 | 10:31
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Maxi appalto al S. Orsola, indagato il presidente di Coopservice

Insieme al cognato Marco Storchi, dirigente del policlinico di Bologna, è accusato di abuso d’ufficio e falsità ideologica

REGGIO EMILIA – Roberto Olivi, presidente del Cda di Coopservice e il cognato Marco Storchi, dirigente del policlinico di Bologna, sono stati indagati per abuso d’ufficio e falsità ideologica all’interno di un’indagine della procura felsinea relativa a una gara d’appalto da 123 milioni di euro per la gestione dei servizi integrati di sopporto alla persona al Sant’Orsola di Bologna.

L’esposto è stato presentato dalla società Rekeep, arrivata terza alla gara vinta da Coopservice, ma poi annullata per conflitto d’interessi (ed assegnata proprio alla bolognese Rekeep). Le indagini sono portate avanti dalla Guardia di Finanza che già nei mesi scorsi aveva eseguito numerose perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e a una acquisizione di documenti nella sede dell’Ausl.

Il progetto di gara fu presentato nel 2017 e a gennaio 2019 è stato reso noto il risultato finale con la vittoria di Coopservice, con grande vantaggio sulla seconda e terza classificata. La Rekeep, che in passato era stata incaricata dello stesso ruolo, si classificò solo terza. A prendere parte alla gara d’appalto anche L’Operosa. Le due società hanno presentato ricorso per una incompatibilità legata a Storchi che, secondo le accuse, non notificò prontamente la parentela con il presidente del cda nonché il fatto di essere stato dipendente di Coopservice dal 1998 al 2004.

In realtà, Marco Storchi fece presente queste informazioni nel dicembre 2017 ma il documento non fu protocollato ma prodotto in giudizio solo nell’aprile dello scorso anno. I giudici del Consiglio di Stato, nelle 26 pagine della sentenza hanno interpretato come “riconoscimento ex post sostanzialmente confessorio” dell’incompatibilità il fatto che il Sant’Orsola abbia sostituito il dirigente come direttore dell’esecuzione dell’appalto poco dopo la notifica del ricorso.

“Senza entrare nel merito tecnico-giuridico delle argomentazioni, che comunque ribaltano i precedenti esiti favorevoli – la replica di Coopservice – si approfondirà l’impianto decisionale al fine di impugnarlo nei modi e nei termini di legge nelle opportune e competenti sedi giudiziarie”.