Caso Palamara, i senatori di Fi: “Valutare azione disciplinare per Mescolini”

20 agosto 2020 | 19:06
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Caso Palamara, i senatori di Fi: “Valutare azione disciplinare per Mescolini”

Lo chiedono i parlamentari in una interrogazione al ministro della Giustizia relativamente ai messaggi scambiati con Palamara per l’ottenimento del ruolo di capo della procura di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – I senatori di Forza Italia Gasparri, Aimi, Moles, Perosino, Rizzotti, Ferro, De Siano, Paroli, Barboni, Papatheu, Galliani, Floris e Pagano hanno presentato una interrogazione al ministro della Giustizia per chiedere chiarezza su alcune intercettazioni legate al caso Palamara che vedono coinvolto il magistrato Marco Mescolini che aspirava al ruolo di capo della Procura di Reggio Emilia, poi ottenuto.

“In questi questi giorni – scrivono i senatori- su molti quotidiani nazionali e locali, sono state pubblicate le chat tra il magistrato Palamara ed il magistrato Marco Mescolini relative al periodo ( giugno/luglio 2018) in cui Palamara, membro del CSM, riesce a far promuovere Mescolini a Capo della Procura di Reggio Emilia”.

E aggiungono: “Per oltre un anno fu rimandata la nomina del capo della Procura di Reggio Emilia anche a causa delle trattative per la designazione. Il fatto appare ancor più grave in considerazione che proprio Reggio Emilia era l’epicentro degli interessi malavitosi del clan ndranghetista contro il quale proprio il Pm Marco Mescolini diresse le indagini i sfociate nel processo Aemilia. Il lungo rinvio infatti coincise con la mancata nomina di altro Magistrato candidato proveniente dalla Procura di Napoli con maggiori titoli”

I senatori ricordano che gia’ nel maggio 2019 e’ stato pubblicato il libro di Giovanni Paolo Bernini dal titolo “Storie di ordinaria ingiustizia” in cui l’ex assessore di Parma poi indagato, processato e assolto dalle accuse (concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico mafioso) formulate, con grande risalto mediatico, dal pm Mescolini, “denunciava gravissime anomalie nella conduzione delle indagini e poi della pubblica accusa nel maxi processo Aemilia.

Secondo quanto scrivono i senatori “in tale libro risultano pubblicate molte intercettazioni telefoniche ed ambientali che coinvolgevano esponenti nazionali e locali del Pd, raccolte dall’Arma dei Carabinieri ma che non furono prese in considerazione dalle indagini della magistratura”.

Le relazioni dei carabinieri allegate nei fascicoli del maxi processo Aemilia, secondo quanto gli esponenti di Forza Italia, riportano che “le imprese del clan mafioso hanno lavorato per anni e anni sul territorio da loro governato” e “un sindaco di Reggio Emilia ha acquistato un immobile da persona che è risultata poi coinvolta nel maxi processo Aemilia”.

Fanno inoltre notare che “il Pm Mescolini fu consulente del governo Prodi del 2006 in particolare fu capo ufficio del vice Ministro del tesoro senatore Pinza del PD”.

I senatori chiedono quindi di sapere: “Perché a fronte delle intercettazioni telefoniche ed ambientali agli atti delle indagini in cui si parla di appalti pubblici, di voti, di richieste di favori, non siano stati emessi avvisi di garanzia o richieste di arresto nei confronti degli esponenti del Pd, ma solo di esponenti del centrodestra peraltro con sentenze di assoluzione dei reati contestati” e “se alla luce delle intercettazioni con Palamara e dei fatti esposti non si ritenga di avviare una azione disciplinare nei confronti di Mescolini il cui operato sta suscitando una ampia e pubblica critica, recando danno evidente alla reputazione della magistratura”.