Editoriali

Via Paradisi, serve chiarezza da parte del Comune

26 luglio 2020 | 11:18
Share0
Via Paradisi, serve chiarezza da parte del Comune

Cosa accadrà ai proprietari residenti? Se questa è veramente “la città delle persone”, nei fatti e non nelle parole, allora crediamo che sarebbe veramente bene iniziare a dare rassicurazioni concrete a quelle persone

REGGIO EMILIA – La vicenda della riqualificazione di via Paradisi, dove, nei palazzi ai civici 6 8 e 10, è previsto dal Comune un progetto di riqualificazione da quasi 17 milioni (di cui oltre cinque da contributo della Regione) duramente contestato dai residenti, richiede parole chiare da parte dell’amministrazione relative al futuro dei residenti proprietari di quegli appartamenti.

Da quando è uscita la notizia che i proprietari saranno espropriati per riqualificare la zona, nessuno, né il sindaco Vecchi, nè l’assessore De Franco e nemmeno l’assessore Marchi hanno chiarito quale sarà il loro futuro. Non fraintendiamoci. Nessuno contesta il sacrosanto diritto (e dovere) del Comune di riqualificare una zona che è fra le più degradate di Reggio, ma questo non può essere fatto sulla pelle di chi ha comprato casa tempo fa, magari pagando pure un mutuo e facendo dei sacrifici.

Da chi amministra quella che pomposamente definisce tutti i giorni, nei comunicati stampa che arrivano nelle redazioni, “la città delle persone” non bastano parole vaghe del tipo “stiamo dialogando”, “l’esproprio sarà l’ultima ratio”. Serve una parola chiara, ora, su quello che accadrà ai proprietari residenti in quei palazzi. A fine maggio abbiamo intervistato l’assessore De Franco ma, purtroppo, non abbiamo ottenuto una risposta chiara e un impegno per garantire il futuro dei proprietari che vivono lì.

Le domande sono molte. Cosa accadrà durante i lavori di ristrutturazione? Se i proprietari residenti se ne dovranno andare in quel periodo chi pagherà loro l’affitto (attualmente sono proprietari e non pagano nulla)? Potranno tornare lì? A che condizioni? Non sono domande peregrine, perché è evidente che, se saranno espropriati, con le poche decine di migliaia di euro che otterranno non potranno di sicuro comprare un appartamento in altre parti di Reggio. E ancora. Saranno sistemati in case Acer? Se sì, a quali costi? Se vogliono restare lì dovranno pagare?

A tutte queste domande, che sono le stesse che si stanno ponendo quei cittadini, assessori e sindaco non hanno ancora risposto. Il percorso è lungo, è vero, ma, se questa è veramente “la città delle persone”, nei fatti e non nelle parole, allora crediamo che sarebbe veramente bene iniziare a dare rassicurazioni concrete a quelle persone.

Paolo Pergolizzi