Sgb teme chiusura punto-nascite Scandiano

10 luglio 2020 | 10:04
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Sgb teme chiusura punto-nascite Scandiano

Il sindacato: “L’Azienda Usl di Reggio avrebbe optato per un prolungamento della chiusura dei punti nascita della provincia: Scandiano, Montecchio e Guastalla”

SCANDIANO (Reggio Emilia) – “Abbiamo appreso da alcune donne, future mamme, che l’Azienda Usl di Reggio Emilia avrebbe optato per un prolungamento della chiusura dei punti nascita della provincia (Scandiano, Montecchio e Guastalla) di fatto già chiusi da marzo 2020 a causa dell’emergenza Covid19″. Lo segnala il sindacato Sgb secondo cui “molto probabilmente si tratta solo di una misura precauzionale adottata dall’Azienda sanitaria reggiana in considerazione del fatto che la pandemia e’ tutt’ora in corso”.

Tuttavia al sindacato torna in mente “l’analogia, per certi aspetti, con il percorso che portò, nel 2017, alla chiusura del punto nascite di Castelnovo Monti, in concomitanza con la solita riduzione estiva dei posti letto negli ospedali”.

Nel 2017, viene ricordato “non c’era il Covid, ma ricordiamo bene che all’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti la chiusura estiva del punto nascite divenne poi definitiva a ottobre dello stesso anno quando la richiesta di deroga per il suo mantenimento in funzione, presentata da Bonaccini senza particolare fermezza, fu rigettata dal ministero della Salute”. In quella occasione, inoltre, “per il punto nascite di Scandiano il ministero concesse una deroga di due anni arrivata ormai a scadenza, cosa che, alla luce delle attuali dinamiche, fanno pensare a una sua chiusura definitiva”.

Peraltro, “presso l’unita’ operativa di ginecologia e ostetricia di Scandiano sembrerebbe in procinto di attivazione un servizio di libera professione per le prestazioni pre-parto come le ecografie ostetriche morfologiche, le translucenze nucali ed altre”.

Ebbene, dice Sgb, “non solo si tratterebbe di un segnale tutt’altro che positivo sul destino del punto nascite di Scandiano, ma anche di un pessimo sgarbo al diritto alla salute di tutte e tutti e al principio universalistico e pubblico di accesso alle prestazioni e alle cure”. In verità il timore è che “nell’ambito dell’area materno infantile, strutture, servizi e prestazioni subiranno un accentramento forzato sul costruendo e tanto celebrato Mire di Reggio, fino alla chiusura di tutti i punti nascita della provincia”.

Sgb punta infine il dito anche sul recupero delle visite specialistiche, annullate durante l’epidemia e o ripartite. Alcuni cittadini, dice l’organizzazione sindacale, hanno ricevuto appuntamenti “in una struttura privata accreditata di Parma, Carpi o Modena”.