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Open Arms, “sì” al processo a Salvini: “Vado avanti a testa alta”

30 luglio 2020 | 19:57
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Open Arms, “sì” al processo a Salvini: “Vado avanti a testa alta”

L’Aula ha autorizzato il processo all’ex ministro. I favorevoli all’autorizzazione sono stati 149 , i contrari 141. Il leader della Lega: “Contro di me festeggiano i Palamara e i vigliacchi”

REGGIO EMILIA – L’Aula del Senato ha autorizzato il processo all’ex ministro Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. I favorevoli all’autorizzazione sono stati 149, i contrari 141.

La Giunta per le autorizzazioni a procedere aveva deliberato il 26 maggio scorso di negare l’autorizzazione a procedere, ed era sulla relazione della Giunta che i senatori sono stati chiamati a votare. Quindi i favorevoli all’autorizzazione a procedere hanno votato “no” alla relazione della Giunta, mentre i contrari all’autorizzazione hanno al contrario votato sì. Nelle dichiarazioni di voto in favore dell’autorizzazione a procedere si sono espressi M5s, Pd, Iv, Leu, Autonomie, mentre i gruppi di centrodestra avevano espresso la loro contrarietà. La relazione della Giunta per essere approvata necessitava di un quorum di 160 voti, cioè la maggioranza assoluta dei componenti.

“Contro di me festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità. Sono orgoglioso di aver difeso l’Italia – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, dopo il voto di Palazzo Madama -: lo rifarei e lo rifarò, anche perché solo in questo luglio gli sbarchi sono sei volte quelli dello stesso periodo di un anno fa, con la Lega al governo. Vado avanti, a testa alta e con la coscienza pulita, guarderò tranquillo i miei figli negli occhi perché ho fatto il mio dovere con determinazione e buonsenso. Mi tengo stretto l’articolo 52 della Costituzione (“la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”) e ricordo le parole di Luigi Einaudi: “Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra”. Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori”.

Il voto è stato palese. La relazione della Giunta era contraria all’autorizzazione a procedere, e visto che il voto ha riguardato tale relazione, chi è favorevole ad autorizzare il processo ha votato “no” e chi è invece contrario ad autorizzare il processo ha votato “si”.

Dopo la decisione del Senato di concedere l’autorizzazione a procedere per l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, il procedimento torna alla Procura di Palermo che dovrà chiedere il rinvio a giudizio del leader della Lega. Il gup fisserà l’udienza preliminare al termine della quale i pm potranno chiedere il processo o il proscioglimento dell’ex ministro. L’imputato – Salvini assumerà questa veste dopo la richiesta di rinvio a giudizio – potrebbe scegliere riti alternativi come il patteggiamento o l’abbreviato. L’udienza preliminare si concluderà con il rinvio a giudizio o con il proscioglimento. Nel primo caso il processo passare al tribunale ordinario del capoluogo e si svolgerà secondo le norme del codice di procedura penale.

Il via libera del Senato al processo a Matteo Salvini è un’ “occasione importante per ristabilire la verità dei fatti e per riaffermare, una volta per tutte – ha commentato la Ong spagnola Open Arms dopo la decisione dell’Aula di palazzo Madama -, l’inviolabilità delle leggi internazionali e nazionali che regolano la nostra convivenza civile e che hanno permesso alle democrazie europee di non ripetere gli errori tragici del passato”.

“Ancora una volta, l’uso politico della giustizia è l’arma con la quale la sinistra vuole liberarsi degli avversari – ha affermato il leader di Fi Silvio Berlusconi in un’intervista a Studio Aperto -. E’ lo stesso metodo che hanno usato contro di me. Con 96 processi e 3636 udienze. Naturalmente Forza Italia non può che essere contraria a questi metodi, non solo per lealtà verso un alleato, ma anche e soprattutto perché sono metodi assolutamente inaccettabili in una vera democrazia”.

“Il processo di un Ministro per aver fatto quello che il suo mandato gli imponeva, ovvero difendere la Nazione e i suoi confini e rispettare l’indicazione data dagli elettori con il voto, è un precedente spaventoso nella democrazia Italiana – così una nota della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dopo il sì al processo a Matteo Salvini -. Non conta più cosa sia giusto, ma cosa piaccia alla sinistra, al mainstream e ai poteri forti. Un altro tassello nella deriva liberticida che denunciamo da tempo. Ma a chi festeggia, senza pudore, voglio dire che quando saltano le regole dello stato di diritto, nessuno è più al sicuro. A Matteo Salvini va la totale e incondizionata solidarietà mia e di tutta Fratelli d’Italia. Ce la faremo, Matteo, a difendere questa nazione da vigliacchi e traditori”.