Mafie, Grimilde: in abbreviato chiesti dai pm 250 anni di carcere

30 luglio 2020 | 17:19
Share0
Mafie, Grimilde: in abbreviato chiesti dai pm 250 anni di carcere

Il rito abbreviato di “Grimilde” proseguira’ in autunno: quello ordinario con 22 imputati, tra cui anche Francesco Grande Aracri e il figlio Paolo, partira’ invece il prossimo 16 dicembre a Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – Oltre 250 anni di carcere, condanna per 47 persone con pene particolarmente severe e assoluzione per una, perche’ il fatto non costituisce reato. Sono in sintesi le richieste formulate oggi a Bologna dal pubblico ministero Beatrice Ronchi, al termine della sua requisitoria nel processo di primo grado “Grimilde”, celebrato con rito abbreviato per 48 imputati. Un nuovo procedimento giudiziario contro le cosche di ‘ndrangheta radicate in Emilia, partito dopo l’inchiesta di fine giugno 2019 con 76 persone indagate.

E che, come scritto dal gip di Bologna Alberto Ziroldi nell’ordinanza di custodia cautelare, verte “sulle vicende riconducibili alla famiglia Grande Aracri di Brescello, le cui attivita’ illecite, radicate nel campo economico ma non solo in quello, si sono snodate per piu’ di un decennio, giungendo di fatto all’attualita’”. Le figure chiave dell’inchiesta sono infatti Francesco Grande Aracri, fratello del boss di Cutro Nicolino, e i suoi figli Paolo e Salvatore, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Con gli altri indagati, rispondono a vario titolo anche di estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. Proprio quella di Salvatore Grande Aracri, 40 anni, soprannominato il “calamaro” per l’indole tentacolare nel fare affari in tanti e disparati campi (dal settore edile e della ristorazione ai trasporti, fino all’imprenditoria agricola) e’ la richiesta di pena piu’ pesante chiesta dal pubblico ministero: 20 anni.

Altra richiesta di condanna “eccellente”, 15 anni e 10 mesi, e’ quella formulata per Giuseppe Caruso ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza ed esponente di Fratelli d’Italia. All’epoca era funzionario dell’Agenzia nazionale della Dogana e in quel ruolo avrebbe facilitato la presunta cosca, anche ad accedere a fondi europei in ambito agricolo. Chiesti 15 anni anche per il sodale “di peso” Claudio Bologna e 14 anni per Francesco Muto classe 67, Domenico Spagnolo e Giuseppe Strangio.

Per Rosita Grande Aracri, sorella di Salvatore, l’accusa chiede 3 anni e 6 mesi di carcere e tre anni e due mesi per il commercialista Agostino Donato Clausi, ritenuto il contabile della consorteria, condannato in Aemilia a 14 anni. Condanne tra i quattro anni e i sette anni, modeste a confronto con quelle che hanno gia’ riportato in altri processi, riguardano invece Nicolino Sarcone, Romolo Villirillo, Antonio Silipo e Luigi Muto (classe 75). L’unica richiesta di assoluzione riguarda Nicola Tafuni, accusato di truffa ai danni di un’azienda di vini, a cui si prospetto’ un importante acquisto di merce poi pagata con un assegno scoperto.

Il rito abbreviato di “Grimilde” proseguira’ in autunno almeno fino ad ottobre, con le arringhe dei difensori e la replica del Pm. Il rito ordinario con 22 imputati, tra cui anche Francesco Grande Aracri e il figlio Paolo, partira’ invece il prossimo 16 dicembre a Reggio Emilia (fonte Dire).