La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Poviglio

30 luglio 2020 | 19:44
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La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Poviglio

L’operazione trasparenza, a cui è stato costretto l’ente, ha portato alla luce un disavanzo di un milione e 942mila euro che ora dovrà essere ripianato in 15 anni

POVIGLIO (Reggio Emilia) – La sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei conti bacchetta il Comune di Poviglio in una delibera pubblicata sul sito dell’ente che, di fatto, chiude un cerchio che si era aperto nel dicembre dell’anno scorso quando i magistrati contabili avevano messo nel mirino il rendiconto dell’esercizio 2017 dell’ente. L’operazione trasparenza a cui è stato costretto il Comune ha portato alla luce un disavanzo di un milione e 942mila euro che ora dovrà essere ripianato in 15 anni, con il versamento annuale di 129mila e 531 euro a partire dall’esercizio 2021.

Ma cosa è successo esattamente a Poviglio? Leggendo la delibera si scopre che tutto era partito a dicembre 2019 quando la Corte dei conti aveva mandato una richiesta di spiegazioni su alcune cose che non quadravano nel bilancio 2017. Nel mirino dei magistrati contabili erano finiti i cosiddetti residui attivi, ovvero i crediti che il Comune vantava nei confronti dei cittadini per la mancata riscossione di tasse e imposte. Erano arrivati alla cifra di 4 milioni e mezzo. La contestazione, in sostanza, che la Corte dei Conti faceva a chi ha amministrato l’ente negli anni scorsi era che quei crediti dovevano diventare inesigibili, stante l’impossibilità di riscuoterli.

Scrive la Corte dei Conti: “L’esame sulla documentazione inerente al Rendiconto per l’esercizio 2017 del Comune di Poviglio accerta la non corretta osservanza dei principi in tema di armonizzazione contabile che, funzionali al rispetto degli equilibri di bilancio presidiati dagli articoli 81 e 97 Cost., sono stati vulnerati dall’elevata incidenza di residui attivi nel risultato di amministrazione, dalle tensioni di cassa, correlate al reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria, in aumento negli esercizi successivi (e addirittura non restituita nel 2019) e alla difficoltà ad onorare i propri debiti, con significativo ritardo nei tempi di pagamento, dalla carente attività di recupero dell’evasione tributaria, determinando inoltre una situazione di compromissione degli equilibri di bilancio”.

I magistrati prendono atto “delle opportune misure correttive adottate dall’ente e valutate come ragionevolmente idonee a superare nel breve le rilevate criticità; in particolare, riconoscono al comune di Poviglio: di aver effettuato il riaccertamento ordinario dei residui con una verifica puntuale sulla sussistenza giuridica dei residui attivi e passivi, che ha portato alla cancellazione di residui attivi per un importo pari ad € 1.386.263,06”.

E ancora riconoscono all’ente “di aver adottato misure appropriate per migliorare la propria capacità di riscossione e, di conseguenza, anche la propria capacità di pagamento, di aver operato, al fine di garantire in via prospettica e dinamica la tenuta degli equilibri di bilancio, con particolare riferimento alla corretta alimentazione dei fondi accantonati e segnatamente del Fcde (Fondo crediti di dubbia esigibilità) e del fondo rischi”.

Queste misure, caratterizzate principalmente dall’aver determinato, a rendiconto 2019, il Fcde con il metodo ordinario, hanno portato alla luce un disavanzo di € 1.942.968,69 che il comune di Poviglio intende ripianare con le modalità previste dall’art 39-quater del d.l. 162/2019. Il Comune dovrà tuttavia produrre entro il 31 ottobre una apposita separata relazione da parte del responsabile del servizio finanziario e dell’organo di revisione che aggiorni la Sezione sull’andamento e sui risultati dei suddetti interventi correttivi.

La Corte dei conti, infine, “richiama l’organo di revisione, in relazione alle problematiche riscontrate, ad una più puntuale e attenta vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economico-patrimoniale della gestione dell’ente per il rispetto degli equilibri di bilancio e della normativa vigente”.