I commercianti del Popol Giust: “La Ztl in via Roma ci ucciderà”

5 luglio 2020 | 11:34
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I commercianti del Popol Giust: “La Ztl in via Roma ci ucciderà”

La protesta: “Coinvolti marginalmente in una decisione che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di una vita di lavoro”

REGGIO EMILIA – L’amministrazione comunale, sostenuta da un comitato di cittadini, intende riqualificare la zona del Popol Giust. Tra gli interventi, la quasi totale chiusura al traffico di via Roma con l’allargamento della Ztl: per gli esercenti si tratta di una decisione arbitraria che anziché, aiutare il quartiere a rinascere, ucciderà il commercio di prossimità consegnando il quadrilatero a un degrado ancora maggiore. Pubblichiamo una lettera aperta dei commercianti.

Dispiace che l’assessore Bonvicini si risenta per un’azione che rientra a pieno titolo nella vita democratica di questa città. Non ci pare proprio che raccogliere firme e mandarle al primo cittadino sia come “lavorare alle spalle”, ma una presa di posizione chiara.

Noi commercianti di via Roma avvertiamo una sorta di gioco alle nostre spalle, potremmo dire a nostre spese, dato che ne va del futuro delle nostre aziende e delle nostre famiglie. Quello che vede un assessore interloquire direttamente soprattutto con alcuni residenti e ricordarsi solo all’ultimo di chi fa vivere quella strada con le proprie attività presidiandola ogni giorno.

Bisogna essere chiari: i commercianti di via Roma sono stati, di fatto, coinvolti marginalmente in una decisione che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di una vita di lavoro.

L’Assessore Bonvicini è nuova, ma dovrebbe sapere che la concertazione non è solo una bella parola. Se la si vuol far funzionare, deve essere riempita di contenuti. E non può essere definita concertazione, una convocazione arrivata solo due giorni prima con all’ordine del giorno una dicitura che la dice lunga sulla volontà di condividere il futuro della viabilità nella nostra strada: “proposta tecnica di accessibilità”.

Ovvero tutto già, praticamente, deciso carte alla mano: non è così che si fa.

Sino a quando c’è stato l’assessore ai quartieri Valeria Montanari e l’Assessore al Commercio Natalia Maramotti, i percorsi erano più chiari. Le possibilità di confronto reali. Da circa un anno a questa parte, tutto questo si è perso: prima il lock down, poi le dimissioni dell’assessore che almeno ci provava a costruire una relazione con tutte le parti sociali, non solo con residenti che finiscono per esserci solamente nelle ore serali e notturne.

La diatriba parte da una richiesta presentata dai cittadini su più punti, il primo leggittimissimo verte sulla richiesta di maggiore sicurezza e di interventi diretti su situazioni di degrado ormai insostenibili e l’ultimo sulla viabilità. Ora perchè l’assessore Bonvicini voglia partire dall’ultimo punto per altro non coinvolgendo attivamente tutte le varie realtà commerciali e relative categorie, è da chiarire.

La vicenda dell’estensione della ZTL da via Dante alla Gabella ci riporta a una decina di anni fa, quando lo stile dell’Amministrazione era quello di decidere nelle stanze dei bottoni, e l’unico sforzo era quello di convincere l’opinione pubblica della validità della decisione presa. Questo metodo non ci piaceva allora, e non ci piace oggi.

Via Roma è una delle strade più antiche della città il cui animo risiede da sempre nel commercio e i suoi problemi sono tanti e importanti: cambiare la viabilità, a maggior ragione inserendo la ZTL è l’ultimo della lista. Non solo. E’ un’idea che rischia di ghettizzarla ulteriormente con tutte le conseguenze di ordine pubblico e sicurezza che già oggi richiedono interventi, ripetutamente richiesti ma mai effettuati.

Non c’è commerciante di via Roma che non voglia collaborare e impegnarsi nel miglioramento del quartiere, lo dimostrao le tante iniziative e manifestazioni realizzate nel corso degli anni, e ben disponibili a valutare “sperimentazioni”. Ache se ormai abbiamo capito che “sperimentazione” è ilmodo che ha preso il comune di farci abituare a una decizione definitiva. Non stupisce quindi il nostro scetticismo, ma da qui ad arrivare a una ZTL siamo ben lontani dall’accettazione.