Coronavirus, aziende in ginocchio: il 65% ha ridotto l’attività

21 luglio 2020 | 13:24
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Coronavirus, aziende in ginocchio: il 65% ha ridotto l’attività

Quasi il 7% sta valutando di chiudere, con punte fino al 16% per le aziende dei servizi di alloggio e ristorazione, turistici e alle persone

REGGIO EMILIA – L’emergenza Covid-19 e le chiusure imposte dai decreti che si sono susseguiti da marzo in poi hanno avuto un impatto pesante sulle imprese di Reggio Emilia. Il 65% ha ridotto l’attivita’ e quasi il 7% sta valutando di chiudere, con punte fino al 16% per le aziende dei servizi di alloggio e ristorazione, turistici e alle persone.

Il quadro arriva da un’indagine della Camera di commercio, realizzata incrociando i dati del sistema informativo “Excelsior” con una serie di interviste agli imprenditori realizzate tra il 25 maggio e il 9 giugno. Dunque, quasi sei imprese reggiane su dieci hanno svolto in questi mesi la propria attivita’ a regime ridotto, a fronte del 35% per cui l’attivita’ dell’azienda non si e’ discostata troppo dai regimi pre-emergenza. Il dato non e’ pero’ uniforme.

Nel terziario gli imprenditori della filiera turistica che hanno visto un calo dell’attivita’ sono il 78% e toccano quota 66% nel comparto dei trasporti e della logistica. Fra i settori industriali che hanno continuato l’attivita’ con una intensita’ simile a quella pre-emergenza si registrano invece quello della trasformazione alimentare e delle bevande, della ceramica e delle industrie metallurgiche.

Intanto il 6,8% delle aziende provinciali ha dichiarato di aver sospeso l’attivita’ e sta valutando un’eventuale chiusura. I dati provinciali relativi a questo indicatore sono lievemente migliori se confrontati con l’Emilia-Romagna (7,7%) e inferiori di quasi tre punti percentuali rispetto al totale nazionale (9,6%). Il rischio di cessazione dell’attivita’, tuttavia, e’ piu’ alto in alcuni comparti a iniziare dalle le imprese dei servizi, dove le disposizioni normative di lockdown hanno inciso piu’ pesantemente.

Ad abbassare la serranda potrebbero essere il 16% di ristoranti e alberghi e il 16,6% delle attivita’ di servizi alle persone. Infine nel settore manifatturiero, quelle che stanno pagando il prezzo piu’ elevato sono le industrie del sistema moda, per cui il rischio chiusura e’ valutato dall’11,3% degli imprenditori e quasi due su tre hanno lavorato a regime ridotto.