Coop L’Ovile, il fatturato 2019 sfiora i 15,9 milioni

9 luglio 2020 | 14:33
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Coop L’Ovile, il fatturato 2019 sfiora i 15,9 milioni

I lavoratori sono 369, con un incremento del 15% rispetto al 2018: le persone “svantaggiate” certificate sono il 43% del totale, 157 a fine 2019

REGGIO EMILIA – Ha sfiorato i 15,9 milioni il fatturato 2019 della cooperativa sociale L’Ovile, che per dimensioni si configura come la più rilevante realtà di settore nella galassia Confcooperative.

“Si tratta – spiega il presidente Valerio Maramotti – del valore più alto raggiunto dalla produzione nella nostra storia, ma le ragioni di maggiore soddisfazione si legano ad altri dati, a partire da un’occupazione che si è portata a 369 unità, con un incremento del 15% rispetto al 2018, e da un tasso di inserimento di lavoratori svantaggiati certificati (157 a fine 2019) che si attesta al 43% sul totale”.

Ad esclusione dei servizi di accoglienza riservati ai richiedenti asilo (in flessione sia per il minor numero di persone accolte che per la riduzione della retta giornaliera riconosciuta dalla Prefettura), tutti i comparti in cui L’Ovile è presente hanno registrato un contemporaneo aumento del valore della produzione e degli occupati, “a conferma – spiega Maramotti – di un impegno per l’inserimento occupazionale che sin dal 1993 segna il lavoro della nostra cooperativa”.

In particolare, il 30,08% dei lavoratori de L’Ovile (191 dei quali sono soci-lavoratori e rappresentano quasi il 60% dell’intera compagine sociale, composta anche da 71 soci volontari e altrettanti soci sovventori) è stato impegnato nel settore ambientale, manutenzione del verde e attività agricole, mentre il 22,76% ha operato nel campo delle pulizie, il 17,07% in lavorazioni industriali, il 13,28% nell’ambito della salute mentale, carcere, mediazione linguistico culturale e accoglienza femminile.

“Questi – sottolinea il presidente de L’Ovile – sono gli ambiti nei quali abbiamo registrato le maggiori crescite, grazie anche alla collaborazione con ben 39 imprese del nostro territorio e al rafforzamento delle politiche riguardanti il sostegno alle fragilità psichiatriche, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente (con quasi il 6% dei lavoratori impegnati in “Ecosapiens”, ramo d’azienda che gestisce 64 ettari di aree naturali, con quasi 15.500 accessi nel 2019), i servizi riguardanti la giustizia riparativa e il sostegno riguardante la detenzione e l’inclusione di ex detenuti”.

Su questo versante, tra l’altro, L’Ovile ha siglato nel novembre scorso una nuova convenzione con l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (Uepe) e la Caritas diocesana di Modena, estendendo così anche oltre Secchia il servizio.

Nell’accoglienza dei richiedenti asilo (che vede L’Ovile capofila della rete che include le cooperative sociali Coress, La Vigna e Madre Teresa) è stato impegnato, infine, il 10,54% dei lavoratori.

Il bilancio di sostenibilità de L’Ovile parla, tra l’altro, della generazione di un risparmio di oltre 413.000 euro per la pubblica amministrazione grazie all’inserimento al lavoro di persone svantaggiate altrimenti prive di autonomia: invalidi, disabili psichiatrici, carcerati, tossicodipendenti.

Il rafforzamento delle attività de L’Ovile – sancito anche dai 213.000 euro messi a riserva e destinati al consolidamento patrimoniale della cooperativa sociale – ha coinciso con il deciso aumento del ricorso a fonti energetiche rinnovabili, tanto che – osserva Maramotti – tutta l’energia elettrica acquistata proviene da queste fonti, mentre con il nostro cogeneratore abbiamo eliminato anche il ricorso al metano per il riscaldamento e offerto la possibilità ai dipendenti di usufruire della ricarica di auto elettriche”.