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Borghi: “Montagna, banda ultralarga frenata dal Covid”

24 luglio 2020 | 11:11
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Borghi: “Montagna, banda ultralarga frenata dal Covid”

Il sindaco di Carpineti: “In agosto sarà possibile vendere il servizio nel nostro Comune”

CARPINETI (Reggio Emilia) – La banda ultralarga (Bul), ovvero la capacità delle reti di inviare dati ad altissima velocità, potrebbe presto sbarcare nella montagna reggiana. Un’innovazione tecnologica attesa da tempo dato che, dai dati Agcom, emerge la scarsa presenza della connessione in fibra ottica in provincia, una diffusione maggiore della connessione Fttc che, tuttavia, in montagna è completamente assente a parte Castelnovo Monti e una diffusione maggiore della Adsl senza fibra che è sempre più carente. Tiziano Borghi, sindaco di Carpineti, ci spiega a che punto sono i lavori.
Sindaco Borghi, a che punto è lo stato dell’arte relativamente alla diffusione della banda ultra larga in fibra ottica e FWA (fixed wireless access) nel comune che gestisce?
Come in tante altre realtà del nostro paese, anche noi dobbiamo lamentare un ritardo sulla tabella di marcia, dovuto essenzialmente alle conseguenze del Covid-19. La pandemia ha impedito, alle società impegnate nella posa delle infrastrutture, il rispetto dei termini previsti ma, in ogni caso, siamo finalmente in dirittura d’arrivo. Nel mese di agosto, nel mio comune, sarà possibile vendere il servizio che sostanzialmente già funziona anche se per i collaudi bisognerà pazientare un attimo in più. Come amministrazione comunale, tutto sommato, siamo soddisfatti.
Si parla sempre più delle politiche in materia di sviluppo della fibra ottica elaborate dal governo secondo gli obiettivi dell’Agenda digitale europea. Il piano mira alla realizzazione di infrastrutture a banda larga, arrivando a coprire entro la fine del 2020 l’85% della popolazione a 100 MBPS e il resto della cittadinanza con la connessione ad almeno 30 MBPS. Per questo sono stati stanziati 3,6 miliardi di euro. A prescindere dalle dichiarazioni ufficiali, qual è il punto di vista di chi vive la realtà del proprio territorio e può godere di riscontri concreti?
Penso che si tratti di traguardi un po’ ambiziosi considerando la geografia dei territori di montagna. Noi avevamo all’inizio un obiettivo, un target del 75% di copertura della popolazione, poichè questa è dispersa su un vasto territorio che conta numerose case isolate. Continua Borghi: stiamo vivendo un momento importante e forse decisivo per arrestare il fenomeno dello spopolamento della montagna. Dobbiamo saper valorizzare il cambiamento, non solo per interrompere questa emorragia, ma anche per creare un flusso inverso. Potere utilizzare la connettività con il mondo intero e in tutti i suoi aspetti, come già messo in luce con lo smart working, rende possibile azzerare le distanze e favorire sia le attività tecniche che devono trasmettere files pesanti, sia la telemedicina. Penso al medico che può fare diagnosi da casa, al cittadino che può collegarsi con le attrezzature ospedaliere, a tutti quei vantaggi finora riservati a chi vive nelle grandi città e che la recente pandemia ha reso indispensabili. Ritengo sinceramente che possa esservi un’inversione di tendenza della demografia.
Lieve digressione, come vive il covid-19 a distanza di qualche mese dall’insorgere dello stesso?
Non nego che abbiamo avuto periodi molto intensi. Credo che dopo gli operatori sanitari, quelli più stressati siano stati i sindaci. Noi primi cittadini, in provincia, abbiamo avuto la fortuna di poterci connettere tutti i giorni in call conference, affinchè interpretassimo in modo univoco le norme che si susseguivano di ora in ora, muovendoci all’unisono con le USL. Ora stiamo gradualmente uscendo da questo incubo, ma dobbiamo costantemente supportare la popolazione ancora preoccupata e fornire un giusto supporto psicologico. Su due case residenza per anziani, nessuna fortunatamente è stata raggiunta dal Covid-19. Purtroppo abbiamo sofferto la perdita di tre vittime, di cui una relativamente giovane. Detto ciò, mi lasci ringraziare la popolazione del mio comune, perché è sempre stata molto ligia alle normative e non ha mai sollevato alcuna obiezione alle disposizioni in materia di sicurezza.
Analizzando i dati statistici, la banda ultra larga a Carpineti dovrebbe essere attiva a partire da fine 2020. All’opposto, i lavori per Reggio Emilia inizieranno solo nel 2022. Sembra evidente che si sia voluto privilegiare quelle zone montane finora lasciate ai margini dello sviluppo economico/sociale del paese. A fronte dell’auspicato successo di tale innovazione, l’antico sogno dei nostri nonni di vedere azzerate le distanze tra i paesi e le città può diventare la realtà di tutti i giorni. In che modo l’amministrazione comunale può supportare i cittadini nello sfruttare al massimo tali vantaggi?
Prima di tutto facendo ricorso all’alfabetizzazione, cosa che noi avevamo in programma anche con dei finanziamenti regionali, bruscamente interrotta dal Covid-19. Intendo veri e propri corsi guida a internet indirizzati soprattutto a persone più anziane che in primis potrebbero gestire il proprio dossier sanitario. Diffondere informazione a chi è meno vicino a questa tecnologia è essenziale, considerando che chi ha già esperienza può aggiornarsi in autonomia. Se in questo i giovani sono avvantaggiati, non possiamo lasciare indietro chi è più avanti con gli anni e, dobbiamo pensare anche allo sviluppo aziendale. Teniamo conto che la regione Emilia Romagna, grazie a dei finanziamenti europei, ha stanziato 250 milioni di euro per supportare quelle aree definite a fallimento di mercato, ovvero quei comuni dove nessun privato investirebbe in tecnologia BUL perché faticherebbe ad ammortizzare i costi. E’ qui che entra in gioco l’ente pubblico, anche se non mancano elementi di criticità, visto che comuni come Castelnovo ne’Monti e Casina, facenti parte dell’unione montana dei comuni, non sono riconosciuti a fallimento di mercato. Concludendo, siamo di fronte a una svolta epocale, a un momento di grande impegno e responsabilità che non possiamo, non dobbiamo sprecare. Mi auguro che tutti si sapranno dimostrare all’altezza del compito.