Coronavirus, festa Pd di Villalunga rimandata al 2021

25 giugno 2020 | 16:28
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Coronavirus, festa Pd di Villalunga rimandata al 2021

Il deputato Andrea Rossi: “Scelta dolorosa, ma il rischio sanitario era troppo alto”

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – La festa di Villalunga di Casalgrande, tradizionale appuntamento del Partito democratico regionale, quest’anno non si fara’. Ad annunciarlo e’ il deputato reggiano Andrea Rossi, “dominus” dell’evento che da 20 anni si svolge normalmente alla fine di luglio. “E’ stata una scelta difficile e dolorosa – spiega Rossi – ma organizzare un evento come quello che richiama migliaia di persone e rispettare il distanziamento fisico e tutti i protocolli di sicurezza in materia di coronavirus diventava obiettivamente difficile”.

Il “rischio sanitario – aggiunge – era troppo elevato”. Quest’anno quindi, “ci riposeremo per tornare nel 2021, con piu’ entusiasmo e portandoci dietro la voglia di rifarci”. Certo, aggiunge Rossi, “avremmo potuto fare anche una edizione piu’ contenuta, invitando soggetti privati nell’organizzazione e limitando i rischi di esposizione per i nostri volontari, ma abbiamo preferito che la festa rimanga quella conosciuta in questi anni: partecipata, viva e vissuta”.

Il rammarico di Rossi, nella fase difficile della ripartenza dopo l’emergenza sanitaria, e’ di non poter aiutare le attivita’ commerciali che lavoravano alla festa, “perche’ da un lato e’ vero che il settore della ristorazione non avra’ dei ‘concorrenti’, ma dall’altro alla chiusura della manifestazione ogni anno si pagavano tutti i fornitori, investendo piu’ di un milione di euro sul territorio nel mondo degli artigiani e della musica. Ci dispiace e siamo vicini a queste persone che oggi vedono venir meno un potenziale incasso dall’attivita’”. La prima preoccupazione, spiegano gli organizzatori della festa, “e’ stata per la sicurezza dei nostri volontari (una ventina) e poi per i visitatori. Ma e’ stato subito chiaro per tutti che quest’anno avrebbe comportato difficolta’, visto che e’ un evento di massa”.

La decisione “molto dolorosa” e’ stata quindi presa sulla base di considerazioni relative non solo all’impatto del Covid, ma “anche per aiutare le attivita’ del nostro territorio e valutando lo scarso appeal che la manifestazione avrebbe avuto, mentre noi vogliamo che resti nell’immaginario collettivo come bella e partecipata da tutti”. Non secondario anche il rischio di un flop finanziario, anche se, sottolinea Rossi, “le casse del Pd di Casalgrande sono in gran forma”.

Di recente la manifestazione e’ finita nel mirino del sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi e della sua maggioranza, che con una mozione in Consiglio comunale ha sollevato alcune violazioni, da parte del Pd, della convenzione per l’utilizzo dell’area della festa. Accuse a cui Rossi replica: “Questi elementi non hanno inciso ma hanno fatto male e disturbato e io ritengo che ne’ noi come festa, ne’ il circolo della Liberta’ (associazione che gestisce una parte del terreno, ndr) meritano il trattamento riservato”.

Il deputato ricorda a questo proposito che, “come ogni anno, avevamo le carte in regola per fare la festa a prescindere dalla volonta’ dell’amministrazione. E comunque ricordo che il Pd paga regolarmente la Cosap al Comune, un canone di affitto al circolo e nel tempo ha fatto investimenti per migliorare l’area senza esserne proprietaria”. Il “disagio – continua Rossi – e’ stato per la volonta’ di metterci in difficolta’, ma soprattutto per aver messo in discussione l’impegno trentennale dei volontari al parco Secchia”. Mai piu’ di oggi, conclude il parlamentare, “non servono azioni lesive verso chi rende le nostre comunita’ piu’ solide e coese e dedica parte del suo tempo al bene pubblico”.