“Abbiamo il Covid”, ma non è vero: fidanzatini denunciati

13 giugno 2020 | 10:34
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“Abbiamo il Covid”, ma non è vero: fidanzatini denunciati

Due minorenni, per stare ancora insieme dopo la scappatella, si sono finti malati e hanno fatto chiudere la caserma per quattro ore. Ora sono nei guai per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio

CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – Due fidanzati minorenni si sono ritrovati in caserma dopo essere scappati di casa e ai militari, che cercavano di capire dove erano stati, hanno raccontato di stare male e di avere i sintomi del Covid 19. Per essere più credibili hanno raccontato di essere stati in contatto alla stazione di Cremona con un positivo. Una storia realistica dato che, effettivamente, un malato 75enne, fuggito dall’ospedale di Crema, era effettivamente poi salito su un treno.

Per questo motivo i carabinieri, dopo aver provveduto immediatamente alla chiusura al pubblico della caserma ed avere isolato i due nella sala d’attesa, hanno attivato il protocollo sanitario. All’esito della negatività del tampone si è scoperto che i due minori si erano inventati tutto molto probabilmente per trascorrere ancora un po’ di tempo assieme dopo il rientro dalla scappatella.

Si sono beccati una denuncia per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio relativamente alla chiusura della caserma dei carabinieri di Castelnovo Sotto per 4 ore. Secondo quanto ricostruito dai militari il ragazzo si era allontanato con la fidanzata dicendo alla madre che usciva per accompagnarla a casa. Dei due più nessuna notizia fino al pomeriggio successivo quando sono rientrati a casa. I carabinieri di Castelnovo Sotto, avvisati dalla madre dell’allontanamento volontario, hanno convocato i due in caserma.

Lì i due, per evitare di essere affidati nuovamente ai rispettivi genitori, perché volevano stare ancora assieme, hanno detto di aver contratto il virus covid-19 lamentando febbre e nausea. Hanno sostenuto di essere entrati in contatto alla stazione di Cremona con un positivo, notizia che probabilmente avevano appreso dai siti internet che la riportavano. A quel punto, in via cautelare, i carabinieri hanno dovuto isolare i due in sala d’attesa e precludere l’accesso ai cittadini.

Solo dopo 4 ore, all’esito negativo del tampone, è stata scoperta la messinscena architettata probabilmente per evitare di tornare a casa dalle rispettive famiglie e stare ancora insieme.