Multa da 500 euro per chi getta a terra la mascherina

22 maggio 2020 | 08:05
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Multa da 500 euro per chi getta a terra la mascherina

Da oggi in vigore l’ordinanza del sindaco che avverte: “La citta’ e’ piena di telecamere di videosorveglianza”

REGGIO EMILIA – Da oggi, gettare a terra una mascherina, potra’ costare molto caro a Reggio Emilia. Per contrastare un fenomeno che “avviene non in modo frequente, ma che, anche se raramente, si verifica”, il sindaco Luca Vecchi firmera’ oggi un’ordinanza che prevede una multa di 500 euro per chi sara’ colto sul fatto dalla Polizia locale. Il primo cittadino lo ha annunciato ieri sera nella penultima diretta su Facebook (dopo circa 70 appuntamenti) dedicata all’emergenza coronavirus.

“Non si dovrebbe neanche dire che i rifiuti non si gettano per terra – spiega il sindaco – ma qui parliamo di un rifiuto a potenziale rischio di contagio che va trattato con attenzione, conferendolo nell’indifferenziato e non abbandonandolo dove capita, in un parco o su una panchina”. Gia’ oggi questo comportamento “e’ sanzionabile secondo il regolamento della citta’, ma da domani inaspriremo drasticamente la sanzione che sara’ pari a 500 euro”, conclude Vecchi, ricordando tra l’altro che “la citta’ e’ piena di telecamere di videosorveglianza: “Per chi non si comporta civilmente fioccano le multe”.

Il sindaco commenta poi la situazione nelle strutture per anziani dove, dice, “la situazione sta migliorando: centinaia di persone con eta’ di 80 anni a volte anche di 90, sono guarite”. I “nonni” non potranno pero’ ancora frequentare i centri diurni che, prevede il primo cittadno, “rimarranno chiusi per un po’. Ci confronteremo con la Regione su cosa significhi quel po’, ma non siamo nelle condizioni di riaprire questi servizi in sicurezza per la parte piu’ fragile della popolazione”.

Con l’estate alle porte “la nostra preoccupazione e’ per i bambini, i ragazzi e gli adolescenti per cui ci saranno attivita’”, continua il sindaco e “per l’ultimo giorno di scuola, anche se solo simbolico, cercheremo di inventarci qualcosa”. La parola d’ordine resta pero’ sempre “prudenza” perche’, conclude Vecchi, “dovremo aspettare tutto il mese di maggio e anche parte di giugno per valutare l’impatto della complessiva riapertura della citta’. E naturalmente in questo lasso di tempo non dobbiamo dimenticare attraverso cosa siamo passati”.