“I mostri dell’Islam” e “Nullità”

16 maggio 2020 | 18:24
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“I mostri dell’Islam” e “Nullità”

“Scrittori silenziosi” è una rubrica giornaliera, offerta da Reggio Sera per pubblicare i pensieri, le sensazioni e le riflessioni dei reggiani in questo tragico periodo

REGGIO EMILIA – “Scrittori silenziosi” è una rubrica giornaliera, offerta da Reggio Sera per pubblicare i pensieri, le sensazioni e le riflessioni dei reggiani, mentre sono costretti, in questo tragico periodo, all’isolamento totale.

Argomenti – racconti e poesie
Hai scritto un breve racconto o una o più poesie? Hai descritto un evento personale, il tuo stato d’animo durante questa solitudine? Hai raccontato il tuo dolore o la tua gioia per qualche felice occasione, per la guarigione di qualcuno, per un amore spuntato o separazione dolorosa o per un lieto incontro o triste perdita?

Invia il tuo scritto per mail a bassmaji.jean@libero.it. Oggetto: Scrittori Silenziosi. Non inviare a Reggio Sera.

I mostri dell’Islam

Nel mese di aprile 2011 l’Isis, in nome della religione islamica, invade la Siria e l’Iraq guidato da Abu Bakr al-Baghdadi. Nel febbraio 2015 riesce a instaurare lo Stato Islamico su un territorio ben circoscritto, implementando leggi, basate alla Shariaa islamica, istituendo un apparato burocratico efficiente, una novità assoluta per un’organizzazione terroristica jihadista.

Ha governato con durezza commettendo le più efferate stragi di innocenti civili.
Lo Stato Islamico ha raggiunto il suo massimo potere nel 2015, fino alla sua caduta nel dicembre 2017 lasciando una grave destabilizzazione in Medio Oriente e una cultura ideologica di un fondamentalismo Islamico che vivrà per molti anni come minaccia incombente della sicurezza causando l’instabilità dell’area.

Le donne dello stato Islamico
Sono di due gruppi importanti, le donne infedeli da annientare e le donne fedeli: le Muhajirat. Per l’Isis le donne hanno avuto un’importanza sostanziale per annientare il nemico principale, ovvero le donne infedeli delle minoranze. Chi ha materialmente costruito lo Stato Islamico, sul quale il Califfo Abu Baker al-Baghdadi ha eretto il suo dominio, sono state proprio le donne fedeli, quelle che sono partite da tutto il mondo verso la Siria e l’Iraq, territori occupati dall’Isis lasciando beni e affetti per unirsi in massa all’organizzazione terroristica islamica Isis.

Le donne yazide (Le infedeli)
Sono le donne considerate miscredenti che hanno rifiutato qualsiasi forma di conversione all’Islam e per questo sono state considerate subito kuffar  (miscredenti) nemici interni al territorio per eccellenza. Le donne Yazide hanno subito una violenza atroce sui loro corpi e l’eccidio di massa. Le donne dall’età di 9 anni fino ai 50 anni vennero sistematicamente messe in schiavitù, da parte dei miliziani dello Stato Islamico e vennero condotte verso Raqqa o Mosul per essere vendute in appositi mercati, souq al-sabaya al prezzo che aggirava tra i 50 – 150 dollari, mentre i bambini e gli uomini venivano subito giustiziati. La pratica delle  vendite delle sabaya (donne giovani) risale al tempo del profeta Maometto, giustificata, sostiene l’Isis, dal versetto coranico:

“È permesso avere rapporti sessuali con una donna prigioniera. Allah l’onnipotente ha detto: [Di successo sono i credenti] che custodiscono la loro castità, tranne dalle loro mogli o [dalle prigioniere o schiave] che le loro giuste mani possiedono, per questo sono liberi dalla colpa”  [4]  (Corano 23:5-6).

Quindi la violenza sessuale sulle sabaya diventa una pratica incoraggiata, essendo esse semplici schiave di proprietà dei credenti. Le donne yazide sono state totalmente spogliate di ogni bene e diritto, vagliate nei mercati e valutate in base al loro aspetto fisico ed alla loro verginità e,una volta avvenuta la vendita, la donna era costretta alla conversione forzata all’Islam ed al matrimonio coatto con i suoi compratori. Inoltre le donne yazide venivano purificate tramite le ripetute violenze carnali, che erano considerate halal (lecite) in quanto avvicinavano i combattenti al divino [5]. A ciò si aggiungevano le torture portate avanti sui corpi di queste donne, oltre agli stupri, anche di gruppo, molte di loro sono state sottoposte alla ricostruzione dell’imene. Era assolutamente vietata la vendita di una donna qualora quest’ultima fosse incinta del suo proprietario. Tutte pratiche rigorosamente regolate dalla burocrazia pervasiva dello Stato Islamico.

Molte Yazide che sono riuscite a scappare hanno raccontato di aver tentato diverse volte il suicidio.

Jean Bassmaji

Nullità ….

Ritratto della presente realtà
che s’insinua nella fatalità
e volontà
di anime senza padrone.
Volontà
che entra dai balconi
tappezzati da striscioni
e rotola fin dentro le case
per cibarsi della forza semplice dell’umanità.
Forza capace di sdraiarsi sui petali dei girasoli
per raccogliere tutta l’energia del sole
e farla in noi fermentare.
Camminiamo
e la semplicità liberiamo
immettendo musica in rete
per annegare il silenzio
di un sistema corrotto
dove  COVID-19  sei bimbo.
La conoscenza e l’intelletto
ti toglieranno il nucleo
che calpesteremo con
una medicinale rivolta.

Damiano Cabasso