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Coronavirus, via ai test sierologici: ecco come fare

12 maggio 2020 | 08:05
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Coronavirus, via ai test sierologici: ecco come fare

Licenziato ieri il piano dalla Regione: ci vuole la prescrizione medica e soprattutto si paga, 25-50 euro a seconda del tipo di test. Burocrazia semplificata per le imprese

REGGIO EMILIA – Ci vuole la prescrizione medica (qualsiasi medico) e soprattutto si paga, 25-50 euro a seconda del tipo di test. Il servizio sanitario si fara’ pero’ carico del successivo tampone, se necessario. Ecco, col bollino di approvazione della giunta che l’ha licenziato ieri, il piano dei test sierologici per le imprese e i privati cittadini dell’Emilia-Romagna. Basta telefonare al proprio medico di fiducia e, se questi valutera’ la necessita’ del test (ad esempio in caso di frequentazione di persone che hanno contratto il Covid-19, ma ovviamente se si hanno i sintomi il percorso da fare e’ un altro) recarsi con la ricetta bianca in uno dei 40 laboratori privati autorizzati.

Burocrazia semplificata per le imprese, che dovranno pero’ sostenere per intero i costi per i loro dipendenti, compreso l’eventuale tampone. Due le tipologie di esame presenti, il test sierologico rapido (pungidito) o il test sierologico standard (con prelievo venoso), senza la necessita’ di conferma con secondo test.

“Chi decide di sottoporsi al test- avverte l’assessore regionale alla Sanita’ Raffaele Donini- lo fa consapevole di rientrare in un programma autorizzato e controllato dal servizio sanitario regionale, e di sottoporsi pertanto a tutto cio’ che questo programma richiede, a partire dalla necessita’ di sottoporsi, se necessario, al tampone di conferma della positivita’, e all’isolamento precauzionale”.

Una avvertenza messa bene in chiaro durante la presentazione del piano alla stampa anche da Fabio Maria Vespa, segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) che ha sottoscritto un accordo con l’amministrazione.

“Ci sono anche delle conseguenze per chi fa il test- dice Vespa- il paziente che dovesse risultare positivo va isolato, per un periodo forse anche piu’ lungo” in attesa del tampone. Inoltre parecchi potrebbero voler sapere se hanno avuto il virus, ma tirarsi indietro alla luce dei costi. “Ha senso per molte famiglie colpite dalla crisi economica fare questi test? Anche per questo l’intermediazione del medico e’ fondamentale”.

Le aziende hanno anche la possibilita’ di fare accordo con le Ausl anziche’ rivolgersi al privato. “Nulla vieta che le aziende facciano altro, ma prima devono assicurare i tempi e la quantita’ dello sceening che hanno convenuto con noi”. Tra questi, oltre i 250.000 test complessivi per il personale sanitario e altre categorie a rischio, ci sono anche gli screening mirati su Piacenza (100.000 test), Rimini e Medicina. In seguito, lascia la porta aperta l’assessore, “nulla vieta di proseguire con le varie citta’”.

Nella nostra provincia sono per ora quattro i laboratori analisi accreditati dalla Regione per poter effettuare i test sierologici. Sono centri della Lifebrain, società con sede legale a Piacenza. I centri si trovano a Novellara (strada Boschi), Rubiera (via Muratori) e poi a Reggio Emilia, in via Monte San Michele e in via Mameli.