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Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”

18 maggio 2020 | 19:19
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Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”
Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”
Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”
Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”
Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”
Coronavirus, Reggio Emilia prova a ripartire: “Ci rialzeremo”

C’è una grande voglia di riprendere a correre. La parola fatturato, per alcuni, è tabù, mentre qualcuno si lamenta che, proprio nel giorno dell’apertura, il Comune ha messo di nuovo a pagamento le strisce blu

REGGIO EMILIA – Reggio prova a ripartire. Nel primo giorno di apertura di negozi, bar e ristoranti (prima potevano solo fare asporto), parrucchieri ed estetisti, Reggio Sera è andata a fare un giro in centro per tastare l’umore dei commercianti. C’è, tutto sommato, una grande voglia di rialzarsi e riprendere a correre. La parola fatturato, per alcuni, è tabù, mentre c’è anche qualcuno che si lamenta che, proprio nel giorno dell’apertura, il Comune ha messo di nuovo a pagamento le strisce blu. Sentiamo la loro voce (foto e video Giuseppe Bucaria).

Francesco Cattani, titolare del bar ReLive, sotto l’isolato San Rocco, dice: “La settimana scorsa abbiamo cominciato con gli asporti. Lì, francamente, non ne è valsa la pena di aprire. Adesso, già oggi, si è visto un miglioramento. Siamo all’inizio e bisogna stringere i denti. La situazione economica? Ottanta per cento in meno di incassi. Avevamo due ragazze che lavoravano qua con noi, ma non abbiamo potuto chiamarle. Ci arrangiamo fra noi titolari. Per il momento mi tocca lasciarle a casa. Abbiamo sempre lavorato molto con scuole, università e teatri che ora sono chiuse. Nel frattempo stringiamo la cinghia. I soldi per le partite Iva? Sì, abbiamo ricevuto la prima rata dei 600 euro. Il decreto del governo? Se quello che hanno detto è vero e mantengono le promesse…”.

Poco più in là, il titolare della boutique Oscar, sotto l’isolato San Rocco, racconta: “Ripartiamo dopo due mesi di serrata. I nostri clienti ci hanno sempre pensato e si sono fatti sentire. Abbiamo fatto un po’ di vendita on line. Abbiamo deciso di ampliare le aperture per recuperare. Lavoreremo su appuntamento negli orari di chiusura, dalle 14 alle 16 e dalle 19.30 alle 21 e apriremo anche alle domeniche. Noi siamo partiti con tutti i dipendenti”.

Stefano, titolare del Caffè Europa, mette subito le mani avanti: “L’importante è che non mi parliate di fatturato…Questo discorso lo facciamo da metà ottobre in poi. Abbiamo riaperto, solo per asporto, quindici giorni fa. Abbiamo lavorato bene. Per quel che riguarda le distanze di sicurezza non abbiamo difficoltà, perché la gente è preparata e i clienti sanno già cosa devono fare”.

Franco Mariani, proprietario del centro estetico Unique Beauty di via Guido Da Castello, aggiunge: “Per fortuna la gente c’è e i clienti continuano a venire su appuntamento come prima. Nel periodo della chiusura abbiamo assistito i clienti per fargli arrivare i prodotti a domicilio con supporti al telefono e consigli. Abbiamo detto dei gran “no” per fare dei servizi a casa. Al lavoro siamo io e mia moglie più i due dipendenti che abbiamo ripreso. Il calo del fatturato? Marzo e aprile per noi sono mesi clou. Restare chiusi ci ha tolto una bella fetta di mercato”.

Elisa Montruccoli, di Air Flair, il negozio di parrucchieri di via Sessi, è ottimista e sfodera tutta la sua grinta: “Speriamo che vada tutto bene. Forza a tutti i parrucchieri e commercianti che oggi ripartono. Gli italiani sono forti e ci rialzeremo. Non abbiate paura”.

Barbara Taddei del negozio abbigliamento La Mela di via Emilia San Pietro, aggiunge: “Finalmente la città è un po’ viva. Sono due settimane che vengo in negozio a preparare tutto e prima la città era proprio spoglia. Questa settimana ci siamo tutti al lavoro, perchè il negozio è molto grande”.

Ma c’è anche chi si lamenta del fatto che il Comune abbia tornato a mettere i parcheggi a pagamento proprio nel giorno della riapertura dei negozi. Luca e Alfeo Tamagnini, titolari dell’omonimo negozio di calzature, protestano: “Il sindaco ha esordito, proprio in vista delle aperture, dicendo che vuole aumentare l’isola pedonale e mettendo a pagamento le strisce blu. Ma come si fa? Abbiamo già tante problematiche: così i negozi non riaprono più. Figuriamoci a settembre. Noi avremo perso 50mila euro al mese di incasso. Queste sono problematiche drammatiche che vengono affrontate in questo modo. Le frasi del sindaco hanno lasciato basiti tutti i commercianti. Almeno ridateci le strisce blu gratis. Ai ristoratori gli hanno concesso le distese gratuite fino a fine anno. E a noi?”.

Per ultimo Antonio Lo Presti, titolare del Kida ristorante pizzeria di via Fratelli Cervi, conclude: “Oggi è il primo giorno. Siamo partiti bene e alla grande. Di gente ce n’è, anche se certo non si fanno i numeri di quando abbiamo chiuso. Ma va bene così”.