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Coronavirus, continua la discesa dei contagi in Italia: vittime quasi a quota 30mila

7 maggio 2020 | 20:00
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Coronavirus, continua la discesa dei contagi in Italia: vittime quasi a quota 30mila

Il 50% dei nuovi contagi sono in Lombardia: qui aumentano mentre nel Nord calano. Audizione del capo della Protezione civile alla Camera: “Se riparte il virus le misure saranno inasprite”

REGGIO EMILIA – Sono 89.624 i malati di coronavirus in Italia, in calo rispetto a ieri di 1.904. Nella giornata di ieri la diminuzione era stata di 6.939. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. Continuano invece ad aumentare le vittime, salite a 29.958 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 274 in un giorno.

Ieri l’aumento era stato di 369. Balzo in avanti dei guariti: sono 96.276 i guariti dal coronavirus, con un incremento di 3.031 rispetto a ieri. Mercoledì i pazienti dimessi e guariti erano oltre ottomila. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Continua il calo dei ricoverati in terapia intensiva per coronavirus: sono 1.311 i pazienti ad oggi nei reparti, 22 in meno rispetto a ieri. In Lombardia sono 480, lo stesso numero di ieri.

Le persone ricoverate con sintomi sono invece 15.174, con un decremento di 595 rispetto a ieri. Infine, sono 73.139 le persone in isolamento domiciliare, 1.285 in meno rispetto a ieri. I dati sono stati resi noti dalla Protezione civile. Più del 50% del totale dei nuovi contagiati dal coronavirus si trova in Lombardia. Dai dati della Protezione Civile emerge che l’incremento giornaliero dei contagi è di 1.401: di questi 720 sono in Lombardia. Un dato costante da 3 giorni.

Lombardia, con Marche e Valle d’Aosta, sono anche le uniche regioni che non fanno segnare un calo degli attualmente positivi. Le Marche hanno 11 malati in più, la Valle d’Aosta 3 e la Lombardia 262. Tutte le altre regioni del nord sono invece in calo. Nella Regione si regista inoltre quasi il 50% delle vittime delle ultime 24 ore: 134 su 274.

“C’è in corso un attento monitoraggio. Ed è previsto un inasprimento delle misure di contenimento in caso di fenomeni che dovessero rimarcare la ripartenza del virus”. Così il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha risposto in Commissione Affari Costituzionali a chi gli chiedeva quali potessero essere gli sviluppi della Fase 2. Misure che, ha aggiunto Borrelli, “con i giusti comportamenti, tutti ci auguriamo che vengano limitate al massimo e annullate”.

“Su tamponi e test non posso dare elementi, attengono al contenimento del virus. La carenza di tamponi è stata evidenziata verso fine marzo, ora non c’è più. La politica sui tamponi? Ci sono i criteri indicati fin dall’inizio dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la circolare del 3 aprile del ministero della Salute, che ha la responsabilità della prevenzione. I tamponi vanno fatti con priorità a sanitari, pazienti ospedalizzati e a coloro i quali hanno sintomi”. Così Angelo Borrelli in audizione.

Su 52 contratti per la fornitura di 354 milioni di mascherine, il Dipartimento della Protezione Civile ne ha annullati 13 per un totale di 37 milioni di dispositivi. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in audizione in Commissione Affari Costituzionali sottolineando che fin dall’inizio dell’emergenza sono state riscontrare “notevoli difficoltà” per reperire i dispositivi. Da un lato, affermato Borrelli, “è mancata una produzione nazionale”, dall’altro, “la situazione dell’epidemia nel mondo ha bloccato la possibilità per i paesi maggiormente produttori (India, Turchia, Cina in un primo momento, Russia, Romania) di esportare tali prodotti. A questo va aggiunta “l’improvvisa chiusura del traffico aereo internazionale” dopo la dichiarazione dell’Oms di pandemia, “tanto che il Governo ha impiegato i velivoli dell’Aeronautica militare”.

Dei 52 contratti – per un valore complessivo di oltre 354 milioni, 22 sono stati trasferiti al Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, per i quali risultano prestazioni ancora da esigere.