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Autostrade, Cancelleri contro Atlantia: “Un ricatto, via concessione”

23 maggio 2020 | 17:20
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Autostrade, Cancelleri contro Atlantia: “Un ricatto, via concessione”

Il vice ministro delle infrastrutture: “Il dossier De Micheli nessuno l’ha visto”. La società dei Benetton: “Niente liquidità, stop a 14,5 miliardi di lavori”. Il vicesegretario del Pd Orlando: “Cambiare i toni”. Codacons: “Un tavolo aperto ai cittadini per una soluzione”

REGGIO EMILIA – “Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, che si sono macchiati delle 43 vittime, che non hanno neanche chiesto scusa, quelli lì dei Benetton, che ricattavano il Governo, se ne sono usciti con una novità. Hanno detto: se non ci fate la garanzia dello Stato per avere un prestito anche noi di qualche milIardo di euro, non facciamo gli investimenti. Cioè il ricatto, la logica del ricatto”.

Lo afferma il vice ministro delle infrastrutture Giancarlo Cancelleri (M5s) su Facebook. “Ebbene quello che penso e che pensa il M5s: abbiamo perso solo tempo, mi rivolgo alle altre forze di maggioranza, a Iv al Pd, stiamo perdendo tempo revochiamogli le concessioni, questa non è gente seria”.

“Noi un piano ce l’abbiamo, un piano serio che risponde a tutte le critiche di quelli che dicevano che senza la concessione tanti padri di famiglia alla fine perderanno il lavoro. Non perde il lavoro nessuno. Vogliamo commissariare direttamente Aspi, con un commissario di governo. E Spea, che era quella che taroccava i controlli, la sostituiamo con Anas”.

“Così non perde il lavoro nessuno – spiega Cancelleri – e allontani la penale che dovremmo riconoscere per la revoca della concessione, perché la metti alla fine come onere di subentro, e intanto fai partire il bando di gara”.

“Il ministro De Micheli ha questo dossier dove ha fatto insieme con Aspi una sorta di trattativa. Non lo conosce nessuno questo dossier, non lo conosce né il M5s né altre forze di governo, né Conte”, sostiene il viceministro delle infrastrutture e trasporti. “Lo ha dichiarato lei sui giornali. Ebbene che lo tirasse fuori, cominciamo a parlarne è inutile che ci giriamo intorno. Quando riusciremo a fare questa discussione? Il tempo è scaduto, perché quando andremo a consegnare il ponte di Genova, quando sarà finito, lo dovremo consegnare a qualcuno e se non sappiamo a chi va la concessione, non sapremo neanche a chi va il contratto di governo”.

“Sarebbe meglio evitare ultimatum e ricatti, lo dico da ligure. Forse i toni sarebbe meglio che cambiassero”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, a “L’Intervista di Maria Latella”, su Sky TG24, parlando di Atlantia e dell’intenzione di ridurre gli investimenti.

Il Codacons, sul caso Atlantia, ha chiesto la convocazione di un tavolo tra le parti, aperto ai cittadini nella loro veste di primi fruitori delle autostrade, per definire la vertenza e soprattutto far ripartire investimenti e manutenzione sulla rete, indispensabili per garantire un servizio di qualità e sicuro agli utenti, che pagano i pedaggi. Lo si legge in una nota dell’associazione dei consumatori, che con un’istanza chiede a Governo e Atlantia di chiudere entro 30 giorni la vertenza.

“I cittadini ritengono che quanto meno il privato, debba fare tutti i sacrifici necessari anche in dipendenza dei gravi eventi verificatisi da Genova in poi, ma che il governo – a sua volta – di fronte a proposte di indennizzo del privato, debba assumere chiare posizioni positive o negative ma comunque trattare”, si legge nell’istanza.

“Il peggio è il silenzio e il lasciare che il livello giudiziario non debba prevalere perché poi ricadrebbe come danno – a prescindere dall’esito delle vicende giudiziarie – sempre sui cittadini. Per questa ragione e per i prevalenti interessi dei cittadini fruitori dei servizi pubblici autostradali, ci permettiamo di chiedere la urgente – e comunque entro 30 gg – convocazione di una conferenza finalizzata a un accordo di programma che metta fine alle incertezze e definisca in un modo qualsiasi, ma definisca la vertenza salvaguardando i prioritari interessi dei cittadini”.