Tassa occupazione suolo pubblico, battaglia in consiglio comunale

28 aprile 2020 | 08:55
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Tassa occupazione suolo pubblico, battaglia in consiglio comunale

Il Comune non cambia rotta e posticipa il pagamento del tributo scontando i giorni di inattività forzata. Le opposizioni insorgono: “Non fatela pagare”

REGGIO EMILIA – Il Comune non cambia rotta sulla tassa di occupazione di suolo pubblico (Cosap) dovuta dagli ambulanti dei mercati, sospesi causa coronavirus dallo scorso 11 marzo. Un tributo che, nonostante le richieste di azzeramento gridate a gran voce dalle opposizioni e dalle organizzazioni di riferimento della categoria, non sara’ azzerato ma solo rimodulato nelle scadenze.

La delibera e’ approdata in serata in sala del Tricolore con i consiglieri collegati in videoconferenza. Nello specifico il provvedimento prevede in primo luogo il differimento delle scadenze di pagamento che, per gli importi superiori ai 200 euro, il regolamento comunale vigente (approvato a febbraio dell’anno scorso) consente una rateizzazione in quattro tranches. I termini – prima della pandemia – erano fissati al 30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 31 dicembre. La giunta propone di spostare le prime tre rate, rispettivamente, al 30 giugno, 31 agosto e 31 ottobre.

In secondo luogo i commercianti del mercato riceveranno uno “sconto” sulla tassa, proporzionale ai giorni di inattivita’ forzata per l’emergenza sanitaria. Infine, gli esercenti mercatali, in deroga alla normativa regionale che prevede assenze solo per malattia o gravidanza, saranno considerati “giustificati” dalle restrizioni anticontagio, senza rischiare di incorrere nella revoca della licenza, appunto per troppe assenze.

L’assessore al Commercio Maria Francesca Sidoli tranquillizza chiarendo che “e’ una misura che agisce nell’immediato, la prima e necessaria ma non ultima azione che questa amministrazione mettera’ in campo per aiutare i commercianti”. Dai banchi della minoranza si leva pero’ un unico coro di dissenso. Per Gianni Bertucci, capogruppo del M5s, “non serve l’aspirina, abbiamo un tumore, servono cure da cavallo. Servono proposte di ben altro spessore come a Roma e Bologna”.

Insomma, sottolinea il consigliere, “spostare non va bene, dobbiamo avere il coraggio di azzerare la tassa di occupazione per chi deve mantenere la propria famiglia e in questi mesi non ha lavorato, ma comunque fino a febbraio, ha sostenuto l’economia locale e soprattutto l’indotto”. Sulla stessa linea Cinzia Rubertelli (Alleanza civica): “Capisco che in emergenza si e’ dovuta trovare una soluzione perche’ i bollettini sarebbero comunque stati morosi. Non gioco col pallottoliere ma, sentendo anche le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’assessore al Bilancio (che ha paventato un dissesto economico del Comune senza aiuti statali, ndr) avevo pochi dubbi che quelle entrate non sarebbero state certe”.

Quindi, dice Rubertelli, “trovo che la delibera fissi un passaggio dovuto in questa prima scadenza, ma non si tratta assolutamente di una cura”. Claudio Bassi, capogruppo di Forza Italia, invoca “un segnale di vicinanza ai lavoratori rimasti fermi” e, per l’azzeramento della Cosap, annuncia un apposito emendamento. Gianluca Vinci, Lega, chiarisce “che la Cosap e’ una tassa, cioe’ una somma che i commercianti pagano per l’erogazione di un servizio che oggi non e’ stato dato. E’ quindi assolutamente ingiusto che la tassa sia applicata, anche per evitare contenziosi legali che, secondo me non tarderanno ad arrivare”.