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Rappresentanza militare, sindacalisti dell’Arma in rivolta

24 aprile 2020 | 10:48
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Rappresentanza militare, sindacalisti dell’Arma in rivolta

I delegati del Cocer protestano contro una circolare del comando generale che, a loro dire, “annulla e umilia la loro attività sindacale”

REGGIO EMILIA – I delegati del Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza  del personale dell’Arma) Carmine Caforio, Enrico Cursi e Vincenzo Romeo, criticano la circolare del comando generale dell’Arma dei carabinieri che, a loro dire, “travisa completamente il meccanismo di funzionamento della rappresentanza militare, danneggiandolo ed impedendo il dispiegarsi delle attività di sostegno al personale, proprio allorquando l’emergenza sanitaria lo imporrebbe categoricamente”.

Scrivono i tre sindacalisti dell’Arma: “Ci si riferisce, innanzitutto, alla pretesa di “polverizzare” gli organi di rappresentanza, prevedendo che i Comitati di presidenza fungano da raccordo con i comandanti affiancati, veicolando i contributi dei singoli delegati. È appena il caso di evidenziare che la funzione di rappresentanza viene esercitata solo collegialmente, e che le comunicazioni dell’organo di rappresentanza sono “legittime” solo se maturate in un consesso dialogico tra membri dell’organo di rappresentanza”.

Secondo i delegati “è la fine del principio di rappresentanza”. E aggiungono: “Se ancora non fosse evidente, la scelta di tappare la bocca ai rappresentanti dei militari, secondo un’impostazione autoritaria ed antidemocratica, la si avverte con accecante (ed insopportabile) chiarezza appena qualche riga più avanti: ‘i Comitati di Presidenza […] valutino d’intesa con i comandanti affiancati, laddove ricorrano eccezionali, comprovate ed improcrastinabili esigenze, l’eventuale convocazione dell’assemblea con la partecipazione del numero minimo di delegati funzionale alla legale composizione dell’organo collegiale la cui attività dovrà rivolgersi […]’”.

Argomentano i tre sindacalisti: “La discussione democratica delle istanze dei militari, pur riguardando esigenze eccezionali, comprovate ed improcrastinabili, è alla mercé di Comitati che devono valutare con i comandanti affiancati. Ci pare illogico e contraddittorio, in realtà”.

E concludono: “Una circolare che umilia i rappresentanti dei militari, umilia anche i rappresentati, impendendo la corretta applicazione dei principi democratici a cui le forze armate sono per dovere costituzionale obbligate ad informarsi. Per tale motivo, si chiede l’immediata sospensione dell’efficacia del provvedimento, ravvisandosi periculum in mora qualora la voce dei rappresentanti dei militari venisse minimizzata e vilipesa ulteriormente”.